"pan·de·mì·a": videoinstallazione e apertura serale dell'oratorio di San Mercurio
"Confinamiento" - frame di Diego Moreno
«Si fore vis sanus, ablue saepe manus» (se vuoi essere sano lavati spesso le mani), recitava la norma sanitaria tratta dai precetti della Scuola Medica salernitana del IX secolo. Una semplice frase che ci ha accompagnati nel corso del lockdown e continua ancora oggi ad essere tra le più importanti pratiche di protezione contro l'epidemia di Covid-19.
In attesa della tanto agognata ripartenza e di un graduale ritorno alla normalità, l'oratorio di san Mercurio di Palermo riapre in fascia serale sabato 13 giugno dalle ore 20 alle 24, per l'inaugurazione in anteprima di "pan·de·mì·a", la videoinstallazione inserita all'interno della rassegna "Sacrosanctum", frutto del lavoro di quindici artisti.
Organizzata da Amici dei Musei Siciliani e Spazio Rivoluzione e a cura di Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto, "pan·de·mì·a" vuole offrirsi come un primo segnale di vita per una città che ha osservato una rigida quarantena ma che ora si appresta a ricercare nuove pratiche di socialità.
Il rispetto delle misure di sicurezza, il difficile equilibrio tra convivenza e distanziamento si intrecciano a indagini dal carattere più profondo e intimistico. Paesaggi sconfinati e deserti si contrappongono al chiuso di ambienti domestici, solitari e sospesi nel tempo.
Delle lattine danzano con ritmo ipnotico in una terrazza desolata, mentre un mappamondo, intrattabile, dispettoso e fuori controllo, ci ricorda quanto siamo inermi nei confronti del fato.
L'ingresso, nel rispetto delle norme di sicurezza, prevede otto repliche della durata di 30 minuti, per un massimo di venti visitatori a gruppo. Un'occasione per godere di un lavoro inedito e di un monumento di rara bellezza.
In attesa della tanto agognata ripartenza e di un graduale ritorno alla normalità, l'oratorio di san Mercurio di Palermo riapre in fascia serale sabato 13 giugno dalle ore 20 alle 24, per l'inaugurazione in anteprima di "pan·de·mì·a", la videoinstallazione inserita all'interno della rassegna "Sacrosanctum", frutto del lavoro di quindici artisti.
Organizzata da Amici dei Musei Siciliani e Spazio Rivoluzione e a cura di Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto, "pan·de·mì·a" vuole offrirsi come un primo segnale di vita per una città che ha osservato una rigida quarantena ma che ora si appresta a ricercare nuove pratiche di socialità.
Il rispetto delle misure di sicurezza, il difficile equilibrio tra convivenza e distanziamento si intrecciano a indagini dal carattere più profondo e intimistico. Paesaggi sconfinati e deserti si contrappongono al chiuso di ambienti domestici, solitari e sospesi nel tempo.
Delle lattine danzano con ritmo ipnotico in una terrazza desolata, mentre un mappamondo, intrattabile, dispettoso e fuori controllo, ci ricorda quanto siamo inermi nei confronti del fato.
L'ingresso, nel rispetto delle norme di sicurezza, prevede otto repliche della durata di 30 minuti, per un massimo di venti visitatori a gruppo. Un'occasione per godere di un lavoro inedito e di un monumento di rara bellezza.
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