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"Panormus": forme di innovazione nella personale pittorica di Filippo Lo Iacono

  • Palazzo Jung - Palermo
  • Dal 21 dicembre 2019 al 17 gennaio 2020 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.30. Chiuso sabato, domenica e festivi
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Particolare del dipinto di Filippo Lo Iacono

A Palazzo Jung è allestita la personale di pittura del maestro Filippo Lo Iacono (Palermo, 1960), dal titolo "Panormus Charm Cultures and Innovations", metafora di riscatto e riqualificazione della Sicilia.

La ricerca della bellezza, elemento indispensabile nel viaggio dell'artista, sta non più solo nella forma, nei volumi, nei colori, negli insegnamenti delle antiche culture, ma negli occhi dei cittadini che nella speranza proiettata alle nuove generazioni, vivranno la necessità di preservare questo meraviglioso patrimonio.

I colori impressi nelle tele sono un'esplosione cromatica piena di energia che mirano ad una vera e propria rinascita. Non è un caso che Lo Iacono si accosti a tematiche sociali importanti che spaziano dalla legalità alla disabilità, alla conservazione del bene comune. 

Il suo percorso artistico guarda e osserva spesso da varie prospettive e angolazioni raccontando della propria terra. Delusioni e circostanze che rallentano la condizione di riscatto e crescita, sognando cosi una realtà immaginaria forte e vincente e ponendo in primo piano la sicilianità in ogni sua forma.
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Ed è attraverso il linguaggio pittorico che l'artista narra attraverso le sue opere la sorgente la tridimensionalità delle forme, trasmettendo serenità e speranza. Dunque sogno e realtà, emozioni intimistiche e indagine introspettiva, svelano angoli profondi della sua anima.

Lo Iacono consegue la maturità artistica e frequenta la facoltà di architettura per i primi tre anni. Prosegue il suo percorso artistico attraverso l’apprendistato con maestri autorevoli e portando avanti l’attività familiare nel campo delle opere d'autore, degli arredi e del collezionismo d’arte.

Il suo stile si rivolge alla tradizione impressionista e al realismo, ai pittori macchiaioli italiani dell’800, all’espressionismo in certa qualità simbolica del colore, ma anche ai nuovi modelli di figurazione del contemporaneo.

Con uno sguardo all'arte concettuale, operando in alcuni casi una traslazione significante di soggetti che configurano una nuova visione della pittura, nuove prospettive d’indagine sul reale che non prescinde dall’attenzione alla spiritualità, soggettiva e universale.
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