Performance, arte e migrazione: al TMO il progetto collaborativo per "Manifesta12"

Il Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo ospita "Copresence", progetto collaborativo selezionato per il programma "Manifesta12 Collateral Events" (leggi articolo di approfondimento): l'appuntamento è da venerdì 15 a domenica 17 giugno.
L'evento propone un approccio alternativo al fenomeno migratorio, presentando due opere artistiche performative che condividono un nodo concettuale comune: il rituale come cornice per dare forma all'inespresso, per visualizzare le emozioni legate a situazioni complesse.
il primo progetto è "Carnival of the Oppressed Feelings", una manifestazione performativa per e con i rifugiati svolta dall’artista Gluklya in collaborazione con TAAK.
Il secondo è "Radio noMade in Arberia", un lavoro multimediale e performativo che indaga la cultura Arbëreshë, una minoranza albanese insediata nell’Italia meridionale dal XV secolo.
Entrambi i progetti hanno utilizzato nuovi metodi di ricerca per affrontare la migrazione e possonoo essere considerati come "case studies" per provocare una discussione interdisciplinare con attori culturali, scientifici e politici che lavorano su migrazione e intercultura.
La proiezione delle due opere darà inoltre vita a una serie di approfondimenti e workshop (leggi qui il programma completo).
L'evento propone un approccio alternativo al fenomeno migratorio, presentando due opere artistiche performative che condividono un nodo concettuale comune: il rituale come cornice per dare forma all'inespresso, per visualizzare le emozioni legate a situazioni complesse.
il primo progetto è "Carnival of the Oppressed Feelings", una manifestazione performativa per e con i rifugiati svolta dall’artista Gluklya in collaborazione con TAAK.
Il secondo è "Radio noMade in Arberia", un lavoro multimediale e performativo che indaga la cultura Arbëreshë, una minoranza albanese insediata nell’Italia meridionale dal XV secolo.
Entrambi i progetti hanno utilizzato nuovi metodi di ricerca per affrontare la migrazione e possonoo essere considerati come "case studies" per provocare una discussione interdisciplinare con attori culturali, scientifici e politici che lavorano su migrazione e intercultura.
La proiezione delle due opere darà inoltre vita a una serie di approfondimenti e workshop (leggi qui il programma completo).
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