Pittura e fotografia a Gangi: la doppia esposizione a Palazzo Sgadari per "MigrArte"

Damasco, venditore di fichi d'india (foto di Tiziana Gulotta)
Nell’ambito della settimana delle culture, prende il via a Gangi, "MigrArte", un progetto culturale che intende occuparsi della migrazione nell’arte e dell’arte nell’immigrazione, promosso dall’Istituzione Gianbecchina in sinergia con il Comune di Gangi.
L’iniziativa si apre con l’inaugurazione di una esposizione di pittura e fotografia, che viene inaugurata sabato 30 aprile a Palazzo Sgadari alle ore 18.00 e che rimane visitabile fino all'8 maggio.
I due strumenti sono diversi ma il tema del viaggio e di quando noi eravamo migranti riaffiora nelle opere del Maestro Gianbecchina in dialogo con due reportages dal titolo: "Damascus: Vintage Kodak film ‘99" e "La mia Siria a Palermo" della giornalista Tiziana Gulotta, dove il tema del viaggio emerge in tutta la sua drammaticità essendo il migrare per la ricerca della normalità e di un posto migliore in cui vivere una ‘scelta forzata’.
“Le foto dell’autrice Gulotta – osserva Erminia Scaglia, storico della fotografia - sono realizzate "on the road" e richiamano la nostra quotidianità: il venditore di kebab, il venditore di fichi d'India, il chioschetto della frutta che legano le nostre tradizioni a quelle dei siriani.
Le immagini al loro massimo di verità e passione, possiedono lo stesso potere delle parole. Ogni singola fotografia è stata realizzata in kodak film, che oggi definiremmo "vintage" ed è nata dalla consapevole scelta della reporter di scattare, di mostrare, di raccontare.
La documentazione è fresca, netta, senza forzature estetiche perchè all'autrice interessa la spontaneità infatti la vita traspare in tutta chiarezza da queste immagini”.
L’iniziativa si apre con l’inaugurazione di una esposizione di pittura e fotografia, che viene inaugurata sabato 30 aprile a Palazzo Sgadari alle ore 18.00 e che rimane visitabile fino all'8 maggio.
I due strumenti sono diversi ma il tema del viaggio e di quando noi eravamo migranti riaffiora nelle opere del Maestro Gianbecchina in dialogo con due reportages dal titolo: "Damascus: Vintage Kodak film ‘99" e "La mia Siria a Palermo" della giornalista Tiziana Gulotta, dove il tema del viaggio emerge in tutta la sua drammaticità essendo il migrare per la ricerca della normalità e di un posto migliore in cui vivere una ‘scelta forzata’.
“Le foto dell’autrice Gulotta – osserva Erminia Scaglia, storico della fotografia - sono realizzate "on the road" e richiamano la nostra quotidianità: il venditore di kebab, il venditore di fichi d'India, il chioschetto della frutta che legano le nostre tradizioni a quelle dei siriani.
Le immagini al loro massimo di verità e passione, possiedono lo stesso potere delle parole. Ogni singola fotografia è stata realizzata in kodak film, che oggi definiremmo "vintage" ed è nata dalla consapevole scelta della reporter di scattare, di mostrare, di raccontare.
La documentazione è fresca, netta, senza forzature estetiche perchè all'autrice interessa la spontaneità infatti la vita traspare in tutta chiarezza da queste immagini”.
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