Quella fortezza-prigione che racconta secoli di storia: visita alla scoperta del Castello a Mare di Palermo

Il Castello a Mare di Palermo
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Nell’area della Cala, oggi bonificata e valorizzata, ecco i resti di un’antica fortificazione araba, ristrutturata e modificata nel corso dei secoli. Qui dormirono sovrani e viceré, ma questo fu anche luogo di patimenti inflitti dalla terribile Inquisizione.Nel 1593 una violenta esplosione della polveriera provocò la morte di molti detenuti. Tra questi, il poeta di Monreale Antonio Veneziano.
Nel periodo risorgimentale, il Castello divenne il simbolo del potere borbonico che cercava di resistere e, per i rivoltosi, era una roccaforte strategica da espugnare. Nel 1923 il Castello fu in gran parte demolito per i lavori di sistemazione del porto. Oggi quel poco che è rimasto conserva la sua suggestione e si può visitare. Attorno, un’area verde con scavi archeologici che recentemente hanno portato alla luce un’interessante necropoli arabo-normanna.
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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