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Resistere alla desertificazione culturale: al Biondo il secondo capitolo della "Trilogia della crisi" di Provinzano

  • Traghetti 2019/2020
  • Teatro Biondo - Palermo
  • Dal 30 ottobre al 3 novembre 2019 (evento concluso)
  • 21.00 (30, 31 ottobre e 1 novembre), 17.00 (2 novembre), 20.00 (3 novembre)
  • 16 euro (intero), 14 euro (ridotto), 8 euro (studenti)
  • Info e biglietti al botteghino del Biondo (telefono 091 7738129) aperto da martedì a sabato ore 9.00-19.00, domenica ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00
Balarm
La redazione

Giuseppe Provinzano e Chiara Muscato in "To play or to die This is the question...today"

Rosencrantz e Guildenstern non sono ancora morti, Amleto e Laerte duellano all’infinito, Ofelia continua a cantare: è questo lo scenario che si apre di fronte a "To play or to die That is the question...today" di Giuseppe Provinzano.

In scena lo stesso Provinzano insieme a Chiara Muscato, su scene e costumi di Vito Bartucca, luci e suoni di Gabriele Gugliara, le chitarre elettriche di Roberto Cammarata, i burattini e le marionette di Elena Bosco.

Lo spettacolo, inserito nel cartellone della nuova stagione del teatro Biondo di Palermo, è il secondo capitolo della "Trilogia della crisi", già avviata con "1, 2 , 3...crisi!" che puntava il dito sulle conseguenze della recessione nella vita di tutti i giorni.

Qui Provinzano affronta la lenta e inesorabile crisi del comparto culturale, in fase di progressivo smantellamento da almeno trent’anni, e lo fa con i più celebri personaggi del drammaturgo inglese che sul palco agonizzano ma resistono, aggrappandosi alle immagini e alla poesia di Shakespeare, facendosi scudo con il pensiero ludico e tagliente di Müller.

«Affrontiamo questo drammatico tema – spiega il regista – prendendo come pretesto "Hamletmachine" di Müller più che l’Amleto shakespeariano, moltiplicando la sua portata di "teatro nel teatro", immettendo nuovi sensi con divertenti e acute incursioni nella cultura contemporanea».

E prosegue «i costumi sono appesi in scena come marionette alla forca, il palcoscenico è spogliato di ogni imbellettamento e la recitazione appare schietta e senza orpelli».

In forma di studio, lo spettacolo ha già ottenuto il Premio della critica per le giovani realtà del teatro italiano e la menzione speciale al Premio "Dante Cappelletti".
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