Resistere alla desertificazione culturale: al Biondo il secondo capitolo della "Trilogia della crisi" di Provinzano

Giuseppe Provinzano e Chiara Muscato in "To play or to die This is the question...today"
Rosencrantz e Guildenstern non sono ancora morti, Amleto e Laerte duellano all’infinito, Ofelia continua a cantare: è questo lo scenario che si apre di fronte a "To play or to die That is the question...today" di Giuseppe Provinzano.
In scena lo stesso Provinzano insieme a Chiara Muscato, su scene e costumi di Vito Bartucca, luci e suoni di Gabriele Gugliara, le chitarre elettriche di Roberto Cammarata, i burattini e le marionette di Elena Bosco.
Lo spettacolo, inserito nel cartellone della nuova stagione del teatro Biondo di Palermo, è il secondo capitolo della "Trilogia della crisi", già avviata con "1, 2 , 3...crisi!" che puntava il dito sulle conseguenze della recessione nella vita di tutti i giorni.
Qui Provinzano affronta la lenta e inesorabile crisi del comparto culturale, in fase di progressivo smantellamento da almeno trent’anni, e lo fa con i più celebri personaggi del drammaturgo inglese che sul palco agonizzano ma resistono, aggrappandosi alle immagini e alla poesia di Shakespeare, facendosi scudo con il pensiero ludico e tagliente di Müller.
«Affrontiamo questo drammatico tema – spiega il regista – prendendo come pretesto "Hamletmachine" di Müller più che l’Amleto shakespeariano, moltiplicando la sua portata di "teatro nel teatro", immettendo nuovi sensi con divertenti e acute incursioni nella cultura contemporanea».
E prosegue «i costumi sono appesi in scena come marionette alla forca, il palcoscenico è spogliato di ogni imbellettamento e la recitazione appare schietta e senza orpelli».
In forma di studio, lo spettacolo ha già ottenuto il Premio della critica per le giovani realtà del teatro italiano e la menzione speciale al Premio "Dante Cappelletti".
In scena lo stesso Provinzano insieme a Chiara Muscato, su scene e costumi di Vito Bartucca, luci e suoni di Gabriele Gugliara, le chitarre elettriche di Roberto Cammarata, i burattini e le marionette di Elena Bosco.
Lo spettacolo, inserito nel cartellone della nuova stagione del teatro Biondo di Palermo, è il secondo capitolo della "Trilogia della crisi", già avviata con "1, 2 , 3...crisi!" che puntava il dito sulle conseguenze della recessione nella vita di tutti i giorni.
Qui Provinzano affronta la lenta e inesorabile crisi del comparto culturale, in fase di progressivo smantellamento da almeno trent’anni, e lo fa con i più celebri personaggi del drammaturgo inglese che sul palco agonizzano ma resistono, aggrappandosi alle immagini e alla poesia di Shakespeare, facendosi scudo con il pensiero ludico e tagliente di Müller.
«Affrontiamo questo drammatico tema – spiega il regista – prendendo come pretesto "Hamletmachine" di Müller più che l’Amleto shakespeariano, moltiplicando la sua portata di "teatro nel teatro", immettendo nuovi sensi con divertenti e acute incursioni nella cultura contemporanea».
E prosegue «i costumi sono appesi in scena come marionette alla forca, il palcoscenico è spogliato di ogni imbellettamento e la recitazione appare schietta e senza orpelli».
In forma di studio, lo spettacolo ha già ottenuto il Premio della critica per le giovani realtà del teatro italiano e la menzione speciale al Premio "Dante Cappelletti".
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