"Rigenerazioni": nucleo di opere di Chiara Polizzi in mostra allo studio d'arte Kéramos

Dettaglio di un'opera esposta alla mostra
In occasione de "La Settimana delle Culture" e inserita nell’ambito della rassegna "Attraverso", lo studio d’Arte e Restauro Kéramos a Palermo ospita la personale dell’artista emergente Chiara Polizzi, dal titolo "Rigenerazioni", un nucleo di opere che ha voluto far conoscere, mettendo in mostra l’intima ricerca dell’immagine sommersa e latente che in lei era sedimentata, per tornare in superficie rigenerata.
I volti dei soggetti rappresentati riemergono dal non visibile attraverso la materia: il pastello, la tecnica, il graffio, offrendosi allo spettatore per condurlo a una riflessione interiore sull’effimero e sul senso caduco della vita.
L’insieme di questi lavori, perlopiù pastelli a olio su carta, possiede una forte carica estetica, data dal violento impatto cromatico e dalla singolare tecnica con cui sono realizzati. Tali opere, realizzate graffiando la superficie, ottenuta con la stratificazione del pastello a olio, lasciano emergere dalla materia un pattern decorativo che si fonde con la figura.
Questa, ora decoro ora soggetto dell’opera, nonostante sia carica di rimandi decorativi e coloristici, non sempre svela il suo volto, che spesso è associato a un organismo vegetale. Ed è proprio in biologia, in un organismo animale o vegetale, che il riprodursi di parti, organi e tessuti, in seguito a perdite o a traumi accidentali o sperimentali, diviene rinnovamento nel ciclo vitale dell’organismo.
Come in biologia così nelle opere della Polizzi, i volti raffigurati portano con sé strascichi di una rigenerazione che è solo apparente; le figure tornano ad essere visibili ma l’Io interiore resta ancora interdetto in una malinconica ed evocativa morte dell’animo, quasi disconnessa dalla realtà, priva di ogni reazione del corpo.
I volti dei soggetti rappresentati riemergono dal non visibile attraverso la materia: il pastello, la tecnica, il graffio, offrendosi allo spettatore per condurlo a una riflessione interiore sull’effimero e sul senso caduco della vita.
L’insieme di questi lavori, perlopiù pastelli a olio su carta, possiede una forte carica estetica, data dal violento impatto cromatico e dalla singolare tecnica con cui sono realizzati. Tali opere, realizzate graffiando la superficie, ottenuta con la stratificazione del pastello a olio, lasciano emergere dalla materia un pattern decorativo che si fonde con la figura.
Questa, ora decoro ora soggetto dell’opera, nonostante sia carica di rimandi decorativi e coloristici, non sempre svela il suo volto, che spesso è associato a un organismo vegetale. Ed è proprio in biologia, in un organismo animale o vegetale, che il riprodursi di parti, organi e tessuti, in seguito a perdite o a traumi accidentali o sperimentali, diviene rinnovamento nel ciclo vitale dell’organismo.
Come in biologia così nelle opere della Polizzi, i volti raffigurati portano con sé strascichi di una rigenerazione che è solo apparente; le figure tornano ad essere visibili ma l’Io interiore resta ancora interdetto in una malinconica ed evocativa morte dell’animo, quasi disconnessa dalla realtà, priva di ogni reazione del corpo.
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