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"Rosalia eris in peste patrona": tra arte e narrazione, a Palazzo Reale la storia della Santuzza

  • Palazzo dei Normanni - Palermo
  • Dal 4 settembre 2018 al 5 maggio 2019 (evento concluso)
  • Visitabile da lunedì a sabato dalle 8.15 alle 17.40 (ultimo biglietto ore 16.40), domenica e festivi dalle 8.15 alle 13.00 (ultimo biglietto ore 12.00)
  • 6 euro (biglietto intero mostra), 3 euro (ragazzi tra i 14 e i 17 anni), 1 euro (studenti in visita didattica scolastica)
  • Ulteriori info sui costi dei biglietti sulla pagina dedicata alla mostra
Balarm
La redazione

"Saint Rosalie" di Anthony van Dyck

La mostra "Rosalia eris in peste patrona" ripercorre uno dei momenti più critici della storia di Palermo: il lasso di tempo di cinquant’anni che vede la città colpita da due terribili pestilenze, nel 1575-76 e nel 1624. Esposta la vera storia di Rosalia, donna e Santa, tra arte e narrazione attraverso una ricchissima esposizione di capolavori di Van Dyck, Novelli, La Barbera, Preti, nonché di documenti d’epoca, fino al 5 maggio.

L’esposizione, aperta il 4 settembre, giorno in cui Palermo festeggia la Patrona, è un’iniziativa della Fondazione Federico II, in sinergia con l’Assemblea regionale siciliana, il dipartimento regionale dei Beni culturali, la Soprintendenza per i Beni culturali e l’Arcidiocesi di Palermo, che hanno scelto di dedicare al culto e alla devozione di Santa Rosalia, sotto il profilo artistico, culturale e antropologico, una ricchissima esposizione di dipinti, pale d’altare e documenti storici.
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La mostra presenta, per la prima volta, trentotto opere d'arte, tra le più importanti, dedicate a Santa Rosalia, Patrona della città di Palermo. L'esposizione comprende quattro sezioni: la prima sezione è un omaggio al capoluogo siciliano e a quei territori denominati, un tempo, "Nazioni" con le quali la Sicilia ha intessuto rapporti ed in particolar modo con i genovesi, i pisani, i veneziani, gli amalfitani, i lombardi e i napoletani.

La seconda edizione affronta il tema dei santi taumaturghi e della Peste del 1575. La terza sezione è centrata, interamente, sulla figura di Rosalia Sinibaldi come donna prima della canonizzazione come Santa. la quarta sezione rappresenta una vera e propria narrazione della diffusione del culto e dei percorsi processionali rappresentati, iconograficamente, attraverso le pale d'altare e le urne reliquiarie commissionate ad artisti come pietro Novelli e Anton Van Dick.

Inoltre, è esposta, per la prima volta, una inedita statuetta in alabastro, conservata fino ad oggi, al palazzo Reale di Palermo.
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