"Saudagoria": la cantautrice Sara Romano presenta il suo nuovo album al Blue Brass
					La cantautrice palermitana Sara Romano presenta il suo nuovo album dal titolo "Saudagoria" con un concerto al Blue Brass in programma domenica 24 febbraio alle 21.30.
Sara Romano (voce e chitarre), è accompagnata da due musicisti d’eccezione: Michele Gazich al violino e viola (violinista di fama internazionale che ha contribuito alla realizzazione del disco di Mary Gauthier, “Rifles & Rosary Beads”, attualmente il lizza per il Grammy Awards) e Marco Corrao alle chitarre ed effetti (ha curato la direzione artistica dell’album di Sara Romano; musicista nonchè autore di musiche da film con due documentari candidati ai Nastri d'Argento).
“Saudagoria” è un album intimista, sorridente e malinconico. Il nuovo lavoro della cantautrice palermitana Sara Romano è un disco sapientemente acustico, fatto soltanto di incroci di corde (chitarre, viola, violino, basso e pedal steel) e di parole.
Composizioni non ascrivibili ad un genere preciso ma che subiscono le fascinazioni del folk, del country e del blues, arricchite da archi zigani. Intense suggestioni sonore costruite con pochi elementi, necessari e sufficienti a creare un mondo misterioso e immaginifico. Caratteristica fondamentale del disco che lo avvicina a un suono internazionale, pur essendo fortemente radicato nel nostro Paese.
 
				
				
								
												
										Sara Romano (voce e chitarre), è accompagnata da due musicisti d’eccezione: Michele Gazich al violino e viola (violinista di fama internazionale che ha contribuito alla realizzazione del disco di Mary Gauthier, “Rifles & Rosary Beads”, attualmente il lizza per il Grammy Awards) e Marco Corrao alle chitarre ed effetti (ha curato la direzione artistica dell’album di Sara Romano; musicista nonchè autore di musiche da film con due documentari candidati ai Nastri d'Argento).
“Saudagoria” è un album intimista, sorridente e malinconico. Il nuovo lavoro della cantautrice palermitana Sara Romano è un disco sapientemente acustico, fatto soltanto di incroci di corde (chitarre, viola, violino, basso e pedal steel) e di parole.
Composizioni non ascrivibili ad un genere preciso ma che subiscono le fascinazioni del folk, del country e del blues, arricchite da archi zigani. Intense suggestioni sonore costruite con pochi elementi, necessari e sufficienti a creare un mondo misterioso e immaginifico. Caratteristica fondamentale del disco che lo avvicina a un suono internazionale, pur essendo fortemente radicato nel nostro Paese.
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