"Sogno di una notte di mezza Palermo", dedicato alla Santuzza: lo spettacolo alla Cattedrale

La statua di Santa Rosalia del 399° Festino (Foto di Rossella Puccio)
Testo e regia di Claudia Puglisi; musiche: Le Matrioske (Ciccio Piras, Virginia Maiorana, Simona Ferrigno), mentre i testi delle canzoni sono di Francesca Picciurro. Per l'Umanità al mercato, parteciperanno i cittadini palermitani insieme agli allievi di CrescinTeatro della scuola di teatro Pupella.
Cosa sogna Palermo oggi? Cosa sognano gli abitanti di una città così complessa? E a quali sogni siamo ancora disposti a credere?
“Sogno di una notte di mezza Palermo”, ispirandosi al capolavoro shakespeariano, mescola insieme due mondi: quello dell’incanto e quello della vita quotidiana. Nello spettacolo in programma il 12 luglio, a Palermo, questi mondi sono rappresentati non solo nell’incontro fra il mondo reale e quello spirituale, ma anche dalle due anime della città: quella violenta e spietata, e quella che ancora resiste e sogna.
Cinque donne che lavorano come venditrici ambulanti in un mercato, ricevono la visita di una creatura misteriosa ed invisibile, che le spinge a compiere una missione impossibile: riportare a casa “La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi“ di Caravaggio, ma per farlo avranno bisogno di aiuto.
Lo spettacolo nasce da una riflessione sul tema del 399° Festino di Santa Rosalia, ovvero il sogno, nella sua accezione di rivelazione divina: «La festa di Rosalia è un sogno cominciato secoli fa che continua a farci sognare».
Qualunque sogno fatto a Palermo e per Palermo, si scontra con la realtà di una città che non è disposta a cambiare, ad abbandonare le vecchie e malsane abitudini.
Mentre mezza Palermo lotta per il cambiamento e sogna di volare in alto, l’altra metà è ancora serva e affonda bene i piedi nell’acqua stagnante. La guarigione dalla peste del nostro secolo, dal male per antonomasia che affligge questa terra, può avvenire solo grazie alla volontà di tutti, praticamente solo grazie ad un miracolo. Ed i miracoli richiedono fede, bisogna credere perché si avverino.
Lo spettacolo invita alla riflessione che possiamo ancora credere negli esseri umani, nella loro capacità di diventare Santi ed eroi e in particolare nelle donne, e nella loro capacità imperitura di generare nuova vita.
L'evento è inserito nell'ambito del Programma del 399° Festino di Santa Rosalia.
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