Sospensione visiva e percettiva: "Nel silenzio della superficie" in mostra a Catania
Particolare di un'opera di Emanuele Giuffrida
Cosa accade quando la pittura smette di raccontare e comincia a interrogare?
La Fondazione Brodbeck presenta all’interno dei propri spazi la mostra personale di Emanuele Giuffrida "Nel silenzio della superficie", invitando il pubblico a un'esperienza di sospensione visiva e percettiva: la superficie – pittorica, reale, emotiva – diventa soglia fragile tra ciò che appare e ciò che affiora, tra l'evidenza del mondo e le zone più oscure.
A presentare il progetto, venerdì 10 ottobre alle 18.00, Paolo Brodbeck, Presidente dell'omonima Fondazione, Gianluca Collica, Direttore artistico della stessa, Emanuele Giuffrida e Domenico De Chirico, curatore della mostra.
Visite fino al 15 novembre (prorogata fino al 12 dicembre), giovedì e venerdì dalle 17.30 alle 19.30.
Un percorso immersivo in cui la pittura non è mai solo rappresentazione, ma luogo di visioni trattenute e spazi emotivi compressi.
Nelle opere, realizzate principalmente ad olio e grate, si trovano oggetti comuni, lenzuola, vetri, tracce, elementi solo in apparenza concreti, che, nelle mani dell'artista, si fanno segni archetipici di una realtà sempre in tensione, in bilico tra il trauma e l'intuizione.
Tutta la ricerca di Giuffrida si muove lungo il confine sottile dell'ambiguità percettiva, facendo della pareidolia (il riconoscere forme familiari in elementi casuali) non un espediente, ma un vero dispositivo poetico.
La Fondazione Brodbeck presenta all’interno dei propri spazi la mostra personale di Emanuele Giuffrida "Nel silenzio della superficie", invitando il pubblico a un'esperienza di sospensione visiva e percettiva: la superficie – pittorica, reale, emotiva – diventa soglia fragile tra ciò che appare e ciò che affiora, tra l'evidenza del mondo e le zone più oscure.
A presentare il progetto, venerdì 10 ottobre alle 18.00, Paolo Brodbeck, Presidente dell'omonima Fondazione, Gianluca Collica, Direttore artistico della stessa, Emanuele Giuffrida e Domenico De Chirico, curatore della mostra.
Visite fino al 15 novembre (prorogata fino al 12 dicembre), giovedì e venerdì dalle 17.30 alle 19.30.
Un percorso immersivo in cui la pittura non è mai solo rappresentazione, ma luogo di visioni trattenute e spazi emotivi compressi.
Nelle opere, realizzate principalmente ad olio e grate, si trovano oggetti comuni, lenzuola, vetri, tracce, elementi solo in apparenza concreti, che, nelle mani dell'artista, si fanno segni archetipici di una realtà sempre in tensione, in bilico tra il trauma e l'intuizione.
Tutta la ricerca di Giuffrida si muove lungo il confine sottile dell'ambiguità percettiva, facendo della pareidolia (il riconoscere forme familiari in elementi casuali) non un espediente, ma un vero dispositivo poetico.
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