"La lunga vita di Marianna Ucria": una storia di riscatto e dignità
"Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…". Non è uno scioglilingua ma la realtà palermitana durante il secolo dei lumi.
Questo va in scena con "La lunga vita di Marianna Ucria", spettacolo tratto dall'omonimo romanzo di Dacia Maraini, proposto dal Teatro Libero venerdì 9 e sabato 10 dicembre, alle 21.15.
Il destino dell'appena tredicenne Marianna Ucrìa sembra segnato, costretta ad andare in sposa allo zio. Ma Marianna è diversa dalle altre ragazze, è sordomuta, e della sua menomazione fa un punto di forza che la porta ad affermare la propria identità e ad elevarsi al di sopra della meschinità e della chiusura mentale che la circondano.
L'opera, prodotta dalla Compagnia Lunaria di Genova, è diretta dalla regista Daniela Ardini e vede sul palco le attrici Raffaella Azim e Francesca Conte.
Questo va in scena con "La lunga vita di Marianna Ucria", spettacolo tratto dall'omonimo romanzo di Dacia Maraini, proposto dal Teatro Libero venerdì 9 e sabato 10 dicembre, alle 21.15.
Il destino dell'appena tredicenne Marianna Ucrìa sembra segnato, costretta ad andare in sposa allo zio. Ma Marianna è diversa dalle altre ragazze, è sordomuta, e della sua menomazione fa un punto di forza che la porta ad affermare la propria identità e ad elevarsi al di sopra della meschinità e della chiusura mentale che la circondano.
L'opera, prodotta dalla Compagnia Lunaria di Genova, è diretta dalla regista Daniela Ardini e vede sul palco le attrici Raffaella Azim e Francesca Conte.
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