"Le conquistatrici": la ribellione dei giovani al teatro Libero

L’anno 2050, da qualche parte nel mondo, i “giovani” si ribellano contro il potere detenuto dai “vecchi”. Il Presidente della Repubblica non ha più carte da giocare per evitare la guerra civile che l’incontro faccia a faccia con il “leader” eletto dai giovani. Sarà un confronto implacabile a porte chiuse il cui punto focale è la vita o la morte dei cittadini e la natura della società.
L’autore propone due ruoli, il Presidente e il leader, giocati al femminile, due donne, diverse in tutto, che scopriranno quello che hanno in comune e che finiranno per stimarsi. Ma la ragione di stato è lì in agguato, impietosa.
“Desidero - scrive l’autore Gérard Bagardie - raccontare semplicemente il mio amore per la democrazia, la nobiltà ed il pericolo (l’orrore a volte!). Ho voluto parlare di noi, oggi, non polemizzare attorno a questa o quella azione politica condotta nel mondo attuale, ma provare ad approcciare la quintessenza della politica. Per questo motivo ho voluto collocare i miei personaggi in un futuro che per definizione nessuno conosce, per sgombrarlo da tutto quello che non è essenziale. È l’atemporale che mi interessa. Questa pièce desidera far capire che il cuore, la vita, dovrebbero oltrepassare e superare le ideologie.”
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