"Mettiamo il caso": la premiata ditta Nanfa, Pandolfo, Giambrone, Corcione al Jolly

Il detto “squadra che vince non si cambia” per la premiata ditta formata da Giuseppe Giambrone, Gianni Nanfa e Antonio Pandolfo non vale se il cambiamento è rappresentato dalla soubrette napoletana Iaia Corcione, già da anni presente negli spettacoli di Nanfa come “Pane, amore e …” fino ad arrivare al recente “Vedi Napoli e poi … ridi”.
Lo spettacolo "Mettiamo il caso", come è ormai nello stile degli autori, gioca in più direzioni con gli spunti offerti dal titolo che non è un pretesto accattivante, ma l’opportunità di fare una serie di ipotesi che tra il serio e il faceto mettono in evidenza le contraddizioni dell’Italia contemporanea. Il traffico, gli alimenti stratosferici di Veronica Lario, la crisi economica che diventa crisi di coppia, lo stress di chi vuole essere preso sul serio, il senso di frustrazione di chi non sopporta le prestazioni eccezionali di James Bond, sono inseriti all’interno della programmazione di una ipotetica emittente privata “Tele-Mettiamo”.
Non si tratta di metateatro, ma di un gioco sul metateatro perché i protagonisti non danno mai l’impressione di prendersi troppo sul serio e, pertanto, entrano ed escono dai personaggi con la disinvoltura di chi sa che il gioco, per seguire i volteggiamenti della fantasia, non può essere razionale. Le musiche di Nicola Vitale sono particolarmente ruffiane e contribuiscono a potenziare il piacere di giocare dei quattro attori consapevoli che, per coinvolgere gli spettatori, i primi a divertirsi devono essere gli artisti sulla scena.
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