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Musica, parole e racconti su Palermo: lo spettacolo di Blanderburgo, Cubito e Noto

  • Teatro Ditirammu - Palermo
  • - Palermo
  • 31 ottobre 2015 (evento concluso)
  • 21:00
  • 16 euro (intero), 12 euro (studenti under 26 anni e over 60), 14 euro (biglietto intero, soci Cral), 10.50 euro (ridotto soci Cral studenti under 26 e over 60)
  • Prenotazioni obbligatorie (per un massimo di 60 posti) telefonando ai numeri 091.6177865 e 331.1044500. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web del Ditirammu.

Balarm
La redazione

Il sabato dei "Pezzi di Cuore", il sabato della storia del Ditirammu: continuano gli appuntamenti con gli artisti che hanno condiviso, durante questi ultimi vent'anni, la storia del teatro, e che hanno accettato di celebrare con entusiasmo i primi venti anni dell'associazione Ditirammu.

L'appuntamento, sabato 31 ottobre, è con un trio di artisti che tornano al Teatro Ditirammu dopo il successo degli anni precedenti con uno spettacolo che sempre si rinnova, sempre svela nuove cadenze, nuovi ritmi: saliranno sul palco Stefania BlanderburgoMaria Cubito e Manlio Noto.

Racconteranno i mille volti della Sicilia e di Palermo prendento spunto dai due libri di Maria Cubito "Santa Palermo" e "Palermo è fimmina… con rispetto parlando". Vzi e i vezzi palermitani e un'analisi dettagliata e divertente del lessico siciliano ma anche delle mamme, con le loro ansie e l’istinto protettivo, viste da una ironica prospettiva.

I discorsi di fimmine, l’incredibile galleria di personaggi che nasce dall’esperienza di vita quotidiana, presentatati con una tagliente ironia tutta siciliana, sono altri elementi che compongono lo spettacolo.

Personaggi che vivono sul palco grazie all’attrice Stefania Blandeburgo accompagnata da Manlio Noto, bravissimo chitarrista che gioca con le canzoni sue e degli altri. Si passa da un'esilarante analisi dei bugiardini dei farmaci a un Bob Marley, dalla traduzione letteraria di "Vitti na crozza" a "La Flaca" di Jarabe de Palo che diventa "La Placca" (dentale) che non dà pace.

Note più intense si alternano a ritmi decisamente comici per uno spettacolo in continuo divenire. Una performance in fieri, difficile da definire: né la semplice comicità del cabaret né la pesantezza di uno spettacolo serioso. Vuole essere una riflessione che si sviluppa insieme al pubblico: si inserisce così nell'ambito del racconto, nella convinzione che la gente abbia voglia non soltanto di vedere ma anche di ascoltare delle storie.

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