Orlando Furioso raccontato dal mago Atlante
Un attore per quattro personaggi, di e con Alberto Nicolino. Indossa mantelli, imbuti, scodelle di metallo. Si muove come un pupo. Cambia voce e diventa Atlante. Da mago si trasforma in Orlando, Rodomonte e Astolfo, racconta di Angelica, Doralice, Carlo Magno, Isabella, Orrilo.
L’Orlando Furioso è un appassionante labirinto di immagini e storie in cui ognuno dei protagonisti insegue invano un oggetto, una donna, un nemico. È il mago Atlante, nella versione teatrale, ad accogliere il pubblico tra le pagine del poema. È lui a condurre e a narrare le vicende. Ma non a controllare i destini in gioco. L’unico in grado di tirare le fila sta fuori dal poema ed è, naturalmente, il poeta Ludovico Ariosto.
“Qui dentro” protesta Atlante contro il suo stesso autore “siamo costretti a vivere sotto la dittatura della Fortuna! Tutti si muovono in modo prefissato, come pupazzi in una scacchiera!” Ma dietro alle corazze lucenti, tra le pieghe delle inutili e roboanti imprese, si intravedono le sofferenze d’amore. L’unico ad accorgersene è proprio Atlante, però i suoi poteri finiscono qui. È un mago che non controlla un bel niente e le sue magie sono trucchi da quattro soldi.
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