"Preamleto": Michele Santeramo cambia le premesse di Amleto al Biondo

Esiste la predestinazione? Cambiando il preambolo di una storia il finale rimarrebbe comunque lo stesso o finirebbe per cambiare, divenendo qualcos'altro, uscendo fuori dai binari? Al Teatro Biondo di Palermo, da martedì 14 marzo, queste domande si applicano a Shakespeare e al suo Amleto.
Va in scena "Preamleto" di Michele Santeramo, uno spettacolo che parte da Shakespeare per raccontare i fatti prima della morte di Re Amleto, analizzando in chiave contemporanea il concetto di potere.
Veronica Cruciani, regista da sempre interessata al rapporto tra memoria e drammaturgia, ha voluto compiere sul testo di Shakespeare la ricerca di una storia il cui canone non è più, come è stato per Amleto e per tutta la modernità, la parola vendetta.
Protagonisti dello spettacolo sono Massimo Foschi e Manuela Mandracchia. Al loro fianco sul palco Francesco Villano, Lino Musella e Matteo Sintucci. Le scene e i costumi sono di Barbara Bessi, le musiche di Paolo Coletta e le luci di Gianni Staropoli.
La trama è presto spiegata: il Re non è morto e Amleto vuole il potere, Gertrude sente che tutto le sfugge, Claudio non vuole usare nessun veleno contro suo fratello, Polonio aspetta che le cose si mettano a suo vantaggio.
In sostanza, ogni personaggio appare com'è nel privato, ma senza il filo conduttore, appunto, della vendetta. Si fa focus sui rapporti familiari, che diventano lo specchio di quanto il comportamento umano possa distorcersi ogni volta che si confronta con il potere.
Uno spettacolo toccante e profondo, che cambia ottiche e idee.
Giorni e orari: lo spettacolo andrà in scena martedì 14, venerdì 17 e sabato 18 marzo alle ore 21 e martedì 15, mercoledì 16 e domenica 19 marzo alle 17.30.
Va in scena "Preamleto" di Michele Santeramo, uno spettacolo che parte da Shakespeare per raccontare i fatti prima della morte di Re Amleto, analizzando in chiave contemporanea il concetto di potere.
Veronica Cruciani, regista da sempre interessata al rapporto tra memoria e drammaturgia, ha voluto compiere sul testo di Shakespeare la ricerca di una storia il cui canone non è più, come è stato per Amleto e per tutta la modernità, la parola vendetta.
Protagonisti dello spettacolo sono Massimo Foschi e Manuela Mandracchia. Al loro fianco sul palco Francesco Villano, Lino Musella e Matteo Sintucci. Le scene e i costumi sono di Barbara Bessi, le musiche di Paolo Coletta e le luci di Gianni Staropoli.
La trama è presto spiegata: il Re non è morto e Amleto vuole il potere, Gertrude sente che tutto le sfugge, Claudio non vuole usare nessun veleno contro suo fratello, Polonio aspetta che le cose si mettano a suo vantaggio.
In sostanza, ogni personaggio appare com'è nel privato, ma senza il filo conduttore, appunto, della vendetta. Si fa focus sui rapporti familiari, che diventano lo specchio di quanto il comportamento umano possa distorcersi ogni volta che si confronta con il potere.
Uno spettacolo toccante e profondo, che cambia ottiche e idee.
Giorni e orari: lo spettacolo andrà in scena martedì 14, venerdì 17 e sabato 18 marzo alle ore 21 e martedì 15, mercoledì 16 e domenica 19 marzo alle 17.30.
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