Sulle note di Bach: il concerto del pianista Ramin Bahrami al Politeama Garibaldi
È uno degli appuntamenti più attesi della stagione concertistica dell'Orchestra Sinfonica Siciliana al Politeama Garibaldi di Palermo.
Venerdì 5 aprile alle 21.00, con replica nel pomeriggio di sabato, il concerto di Ramin Bahrami al pianoforte con la direzione dell’Orchestra sinfonica affidata a Jurek Dybał.
In programma le musiche di Johann Sebastian Bach: "Aria" (dalla Suite n. 3 in re maggiore per orchestra BWV 1068); "Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e archi"; "Concerto n. 5 in fa minore per pianoforte e archi" e di Felix Mendelssohn - Bartholdy: “La Riforma” in re minore op. 107.
Oltre ad essere il massimo interprete vivente delle opere per strumento a tastiera di Bach, Ramin Bahrami (Teheran, 1976) è anche il testimone oculare di uno dei momenti cruciali della storia del XX secolo.
Dopo l’esilio dell’ultimo scià e l’instaurazione della Repubblica Islamica da parte dell’Ayatollah Khomeni, nel gennaio 1979, il padre di Ramin è stato infatti accusato di essere filo-occidentale e il giovale pianista si è rifugiato in esilio nel nostro Paese. In Italia, Ramin Bahrami ha studiato con Piero Rattalino (che considera in suo secondo padre) e ha posto le basi per una brillante carriera concertistica.
Jurek Dybał, acclamato direttore d’orchestra, animatore della vita culturale e contrabbassista dei famosi Wiener Philharmoniker. Negli anni 2014-2022 è stato direttore artistico della Sinfonietta Cracovia.
Venerdì 5 aprile alle 21.00, con replica nel pomeriggio di sabato, il concerto di Ramin Bahrami al pianoforte con la direzione dell’Orchestra sinfonica affidata a Jurek Dybał.
In programma le musiche di Johann Sebastian Bach: "Aria" (dalla Suite n. 3 in re maggiore per orchestra BWV 1068); "Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e archi"; "Concerto n. 5 in fa minore per pianoforte e archi" e di Felix Mendelssohn - Bartholdy: “La Riforma” in re minore op. 107.
Oltre ad essere il massimo interprete vivente delle opere per strumento a tastiera di Bach, Ramin Bahrami (Teheran, 1976) è anche il testimone oculare di uno dei momenti cruciali della storia del XX secolo.
Dopo l’esilio dell’ultimo scià e l’instaurazione della Repubblica Islamica da parte dell’Ayatollah Khomeni, nel gennaio 1979, il padre di Ramin è stato infatti accusato di essere filo-occidentale e il giovale pianista si è rifugiato in esilio nel nostro Paese. In Italia, Ramin Bahrami ha studiato con Piero Rattalino (che considera in suo secondo padre) e ha posto le basi per una brillante carriera concertistica.
Jurek Dybał, acclamato direttore d’orchestra, animatore della vita culturale e contrabbassista dei famosi Wiener Philharmoniker. Negli anni 2014-2022 è stato direttore artistico della Sinfonietta Cracovia.
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