"Tabula Rasa" di Ezio Ferreri, una grande mostra fotografica per "Manifesta 12"
"Agrigento"
La mostra "Tabula Rasa" di Ezio Ferreri, a cura di Ida Parlavecchio e Emilia Valenza, presenta un corpus di fotografie di vari formati (da 35x70 a 100x200 cm) scattate in giro per le province siciliane, un viaggio attraverso il paesaggio urbano e suburbano segnato da un’edilizia privata selvaggia, incontrollata, abnorme e ingiustificata.
A partire dagli anni ’60 l’abbandono delle campagne per il lavoro all’interno delle industrie nel cosiddetto continente, in concomitanza con il boom economico, diede vita a un rapido cambiamento nella società siciliana. Gli scatti di Ferreri, realizzati a partire dal 2016 sino ai giorni nostri, sono una narrazione di questo fenomeno ormai introiettato dalla nostra cultura visiva e si configura come una violazione del paesaggio.
Il lavoro dell’artista non è riconducibile alla sfera della fotografia documentaria, è un racconto sfocato che lascia allo spettatore lo spazio di un’interpretazione libera che è anche sospensione del giudizio. La tecnica utilizzata è funzionale al contenuto della ricerca: le fotografie sono state realizzate con banco ottico a foro stenopeico, su pellicole, formato cm 6x12, per diapositive scadute e sviluppate in cross-process.
L’infedeltà dei colori, l’imprecisione dei dettagli, la vignettatura ai bordi dell’immagine contribuiscono a delineare l’atemporalità delle costruzioni mai finite e a rafforzare l’aspetto critico dell’attuale modello di sviluppo urbano.
La mostra scelta e inserita tra gli eventi collaterali di Manifesta sarà visitabile, con ingresso gratuito, sino al 4 novembre in due spazi espositivi a Palermo: Galleria X3 in via Catania 45, e ai Magazzini di via Alloro 129.
A partire dagli anni ’60 l’abbandono delle campagne per il lavoro all’interno delle industrie nel cosiddetto continente, in concomitanza con il boom economico, diede vita a un rapido cambiamento nella società siciliana. Gli scatti di Ferreri, realizzati a partire dal 2016 sino ai giorni nostri, sono una narrazione di questo fenomeno ormai introiettato dalla nostra cultura visiva e si configura come una violazione del paesaggio.
Il lavoro dell’artista non è riconducibile alla sfera della fotografia documentaria, è un racconto sfocato che lascia allo spettatore lo spazio di un’interpretazione libera che è anche sospensione del giudizio. La tecnica utilizzata è funzionale al contenuto della ricerca: le fotografie sono state realizzate con banco ottico a foro stenopeico, su pellicole, formato cm 6x12, per diapositive scadute e sviluppate in cross-process.
L’infedeltà dei colori, l’imprecisione dei dettagli, la vignettatura ai bordi dell’immagine contribuiscono a delineare l’atemporalità delle costruzioni mai finite e a rafforzare l’aspetto critico dell’attuale modello di sviluppo urbano.
La mostra scelta e inserita tra gli eventi collaterali di Manifesta sarà visitabile, con ingresso gratuito, sino al 4 novembre in due spazi espositivi a Palermo: Galleria X3 in via Catania 45, e ai Magazzini di via Alloro 129.
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