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"The Hanging Garden": collettiva al femminile sulla percezione della storia e della memoria artistica

  • Manifesta12
  • Spaziocentotre - Palermo
  • Dal 15 giugno al 9 settembre 2018 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 17.00 alle 20.00; lunedì dalle 17.00 alle 20.00
  • Gratuito
  • Per tutte le informazioni è possibile telefonare al numero 091.331518
Balarm
La redazione

L'opera " Supernatural - Felci e foglie rosse e nere" dell'artista Marta Roberti

È un racconto a quattro voci che declina l'idea di giardino "pensile" in chiave di ricerca artistica e umana: si tratta di "The Hanging Garden", collettiva ospitata all'interno dello Spaziocentotre di via Principe di Belmonte 103 a Palermo in occasione di Manifesta12 che quest’anno a Palermo sviluppa il tema del Giardino Planetario.

"Hanging Garden" è il secondo progetto ospitato dalla galleria d'arte inaugurata dalla famiglia Fecarotta. e coinvolge quattro artiste che attraverso la propria opera raccontano come la storia e la memoria artistica vengano percepite in maniera differente da chi osserva, da chi vive il presente.

Nello specifico l'artigiana Laura Cionci espone i suoi gioielli organici che portano a riflettere sul futuro, sull'evoluzione stessa del concetto di gioiello, mentre Stefania Cordone, artista visiva e illustratrice siciliana, elabora e compone da anni una sua personale e visionaria versione della natura, vegetale e animale.
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E ancora, Marta Roberti, artista bresciana che lavora principalmente con i disegni, rappresenta la natura in maniera artificiale e artistica, da costituire un intero paesaggio culturale, umano, in cui immergersi. Infine, o raffinati collage di Lucia Veronesi con l’uso costante di tecniche diverse, stratificate, accumulate, raccontan una dimensione del “fuori”, al limite tra realtà e artificio.

Nell'insieme, la collettiva è un omaggio a Palermo, ai suoi giardini e alla sua natura lussureggiante come metafora e riflesso di un modo di vivere, ma anche come spaccato che racconta come il contemporaneo autentico consista in realtà nel collasso delle dimensioni temporali.

Gli oggetti antiquari incontrano in modo spontaneo gli oggetti contemporanei, nella convinzione che sia sempre la relazione attiva a determinare e a descrivere il presente.
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