Un cast di giovani attori migranti in scena per Mediterranea Saving Humans: "Volver" allo Spazio Franco
"Volver" di Giuseppe Provinzano (foto di Nayeli Salas)
Lo spettacolo vincitore del Premio MigrArti 2018 torna a Palermo a sostegno di Mediterranea Saving Humans: venerdì 20 e sabato 21 dicembre va in scena allo Spazio Franco "Volver", scritto e diretto da Giuseppe Provinzano.
"Volver" è una produzione della Compagnia dei Migranti Amunì nata nel 2017 in seno al Progetto Amunì di Babel Crew che devolverà l'intero incasso delle due serate all'organizzazione non governativa italiana che opera nel Mediterraneo per soccorrere i migranti che attraversano il nostro mare.
Inserito nel programma di "Scena Nostra", focus della scena teatrale contemporanea siciliana, "Volver" è l’occasione di parlare di qualcosa di "vecchio" nel "nuovo" mondo degli sbarchi: il testo di Giuseppe Provinzano pone al centro la memoria storica degli italiani costretti a partire, nei primi dei Novecento, verso terre lontane alla ricerca di un mondo migliore in cui insediarsi.
«Volver è la seconda produzione del Progetto Amuni: i ragazzi migranti proseguono la loro formazione artistica e vanno in scena da soli, senza professionisti al loro fianco, i quali però li hanno seguiti nella loro crescita» spiega Giuseppe Provinzano.
«Quest'anno con "Volver" abbiamo voluto raccontare una storia che svelasse quella faccia della medaglia che vedeva noi italiani "protagonisti emigranti" di cui troppo spesso e troppo facilmente ci si dimentica, permettendo così ai ragazzi di guardare la nostra cultura coi loro occhi».
E prosegue «"Volver" è una "storia semplice" che intreccia gli stilemi della narrazione popolare con gli strumenti del teatro contemporaneo, una piccola grande storia ricostruita tra le testimonianze d'epoca e le suggestioni contemporanee. La vicenda dei protagonisti viene raccontata con tutto l'entusiasmo e la passione che ne conviene, con un carico emotivo sostanzioso e tangibile: una serie di personaggi prendono vita e poi spariscono, stupiscono e avvolgono il pubblico ricostruendo atmosfere del passato e sentimenti universali, corpi che diventano storia e che entrano ed escono dai personaggi e dagli stili narrativi facendo esplodere il potenziale espressivo dello spettacolo».
"Volver" è una produzione della Compagnia dei Migranti Amunì nata nel 2017 in seno al Progetto Amunì di Babel Crew che devolverà l'intero incasso delle due serate all'organizzazione non governativa italiana che opera nel Mediterraneo per soccorrere i migranti che attraversano il nostro mare.
Inserito nel programma di "Scena Nostra", focus della scena teatrale contemporanea siciliana, "Volver" è l’occasione di parlare di qualcosa di "vecchio" nel "nuovo" mondo degli sbarchi: il testo di Giuseppe Provinzano pone al centro la memoria storica degli italiani costretti a partire, nei primi dei Novecento, verso terre lontane alla ricerca di un mondo migliore in cui insediarsi.
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L’eccezionale nuovo allestimento vede un cast composto unicamente dai giovani attori migranti Bandiougou Diawara, Alexsia Edman, Hajar Lahman, Gian Matteo Marie, Junaky Md Abdur, Ibrahim Ba e Andrea Sapienza, sulle scene di Juan Pablo Crichton Subercaseaux e le luci di Gabriele Gugliara.«Volver è la seconda produzione del Progetto Amuni: i ragazzi migranti proseguono la loro formazione artistica e vanno in scena da soli, senza professionisti al loro fianco, i quali però li hanno seguiti nella loro crescita» spiega Giuseppe Provinzano.
«Quest'anno con "Volver" abbiamo voluto raccontare una storia che svelasse quella faccia della medaglia che vedeva noi italiani "protagonisti emigranti" di cui troppo spesso e troppo facilmente ci si dimentica, permettendo così ai ragazzi di guardare la nostra cultura coi loro occhi».
E prosegue «"Volver" è una "storia semplice" che intreccia gli stilemi della narrazione popolare con gli strumenti del teatro contemporaneo, una piccola grande storia ricostruita tra le testimonianze d'epoca e le suggestioni contemporanee. La vicenda dei protagonisti viene raccontata con tutto l'entusiasmo e la passione che ne conviene, con un carico emotivo sostanzioso e tangibile: una serie di personaggi prendono vita e poi spariscono, stupiscono e avvolgono il pubblico ricostruendo atmosfere del passato e sentimenti universali, corpi che diventano storia e che entrano ed escono dai personaggi e dagli stili narrativi facendo esplodere il potenziale espressivo dello spettacolo».
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