Un Eden di immagini per "Il Giardino allo Spasimo": la mostra collettiva a Palermo

Una foto all'interno del progetto "Il Giardino dello Spasimo"
Nel quartiere della Kalsa di Palermo si trova la chiesa di Santa Maria dello Spasimo, una delle più suggestive di tutta la Sicilia, la cui particolarità è la mancanza del tetto che la rende una cattedrale a cielo aperto.
Dario Guarneri in collaborazione con Arvis, l'associazione per le Arti visive in Sicilia, e con il patrocinio del Comune di Palermo, ha curato una mostra collettiva dal titolo "Il Giardino allo Spasimo".
Fonte d’ispirazione della mostra è proprio la maestosità e resistenza di un albero all'interno della navata che ricorda la potenza e la bellezza del mondo vegetale e la forte capacità rigenerativa delle piante.
L'esemplare di Ailanthus (Ailanto o Albero del Paradiso) è superstite della vegetazione spontanea che nell'Ottocento aveva ripreso possesso dell'area e ricoperto l'architettura del complesso.
"Il Giardino allo Spasimo" intende riprodurre questa forza rigenerativa e vitale, arricchendo la possente suggestione mistica e contemplativa del luogo.
La mostra cerca di portare all'attenzione del fruitore l'importanza di un rapporto nuovo ed etico con l'ambiente e le altre forme viventi che lo circondano, prospettando una realtà in cui tutto è collegato ed interconnesso, un nuovo paradiso in terra, un eden fatto di immagini in cui perdersi e ritrovarsi.
Un'operazione non solo concettuale, ma anche politica e sociale che punta sul tema della relazione tra uomini e donne di diverse origini. Un tentativo ambizioso di divulgazione di nuovi modelli comportamentali e di pensiero, che rendono armonioso il rapporto tra uomo e natura all'interno della vita cittadina.
Dario Guarneri in collaborazione con Arvis, l'associazione per le Arti visive in Sicilia, e con il patrocinio del Comune di Palermo, ha curato una mostra collettiva dal titolo "Il Giardino allo Spasimo".
Fonte d’ispirazione della mostra è proprio la maestosità e resistenza di un albero all'interno della navata che ricorda la potenza e la bellezza del mondo vegetale e la forte capacità rigenerativa delle piante.
L'esemplare di Ailanthus (Ailanto o Albero del Paradiso) è superstite della vegetazione spontanea che nell'Ottocento aveva ripreso possesso dell'area e ricoperto l'architettura del complesso.
"Il Giardino allo Spasimo" intende riprodurre questa forza rigenerativa e vitale, arricchendo la possente suggestione mistica e contemplativa del luogo.
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Gli autori che hanno voluto condividere il concept del progetto sono: Emanuela Albiolo, Rosario Barone, Gregorio Bertolini, Salvo Cacicia, Pietro Calabrese, Giulia Capasso, Salvatore Clemente, Pippo Consoli, Alberto Criscione, Angela Di Blasi, Giuliana Di Piazza, Dario Guarneri, Eugenia Lo Presti, Vincenzo Montalbano, Gianni Nastasi, Antonino Pillitteri, Angela Raffiti, Antonio Sambataro, Rosalia Siciliano, Pippo Trecarichi. La mostra cerca di portare all'attenzione del fruitore l'importanza di un rapporto nuovo ed etico con l'ambiente e le altre forme viventi che lo circondano, prospettando una realtà in cui tutto è collegato ed interconnesso, un nuovo paradiso in terra, un eden fatto di immagini in cui perdersi e ritrovarsi.
Un'operazione non solo concettuale, ma anche politica e sociale che punta sul tema della relazione tra uomini e donne di diverse origini. Un tentativo ambizioso di divulgazione di nuovi modelli comportamentali e di pensiero, che rendono armonioso il rapporto tra uomo e natura all'interno della vita cittadina.
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