Un naufrago dei giorni nostri all'Agricantus: il "Manuale di sopravvivenza" di Sergio Vespertino
Come può sopravvivere un naufrago, solo su un'isola deserta e privo di qualsiasi contatto, nel mondo iper tecnologico dei giorni nostri?
Prova a raccontarcelo Sergio Vespertino nella sua ultima fatica, "Manuale di sopravvivenza", scritta a quattro mani insieme a Marco Pomar che va in scena al Teatro Agricantus di Palermo dal 13 gennaio al 13 marzo 2022 (esclusi alcuni giorni).
Con la sua consueta ironia e con una visione disincantata di fronte ai bisogni veri e presunti dei nostri tempi, Vespertino ci trasporta in un mondo dove un telefonino potrebbe salvare la nostra vita e dove ciascuno di noi dovrebbe decidere con maggiore attenzione quali sono le vere priorità.
Le differenze tra la fame e l'eccesso di cibo, l'assenza di segnale e la spasmodica ricerca di una tacca del cellulare, la presenza invadente di una moglie e la sua mancanza, danno vita a paradossi a volte comici altre volte malinconici.
Accompagnato sul palco dalla fisarmonica di Pierpaolo Petta, con la scenografia di Carlo De Meo, anche questa volta Vespertino gioca sui nostri vizi e sulle nostre debolezze, facendoci pure riflettere su quello che siamo diventati.
Prova a raccontarcelo Sergio Vespertino nella sua ultima fatica, "Manuale di sopravvivenza", scritta a quattro mani insieme a Marco Pomar che va in scena al Teatro Agricantus di Palermo dal 13 gennaio al 13 marzo 2022 (esclusi alcuni giorni).
Con la sua consueta ironia e con una visione disincantata di fronte ai bisogni veri e presunti dei nostri tempi, Vespertino ci trasporta in un mondo dove un telefonino potrebbe salvare la nostra vita e dove ciascuno di noi dovrebbe decidere con maggiore attenzione quali sono le vere priorità.
Le differenze tra la fame e l'eccesso di cibo, l'assenza di segnale e la spasmodica ricerca di una tacca del cellulare, la presenza invadente di una moglie e la sua mancanza, danno vita a paradossi a volte comici altre volte malinconici.
Accompagnato sul palco dalla fisarmonica di Pierpaolo Petta, con la scenografia di Carlo De Meo, anche questa volta Vespertino gioca sui nostri vizi e sulle nostre debolezze, facendoci pure riflettere su quello che siamo diventati.
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