Un tripudio Liberty tra intagli, torrette e fiori di Basile e Ducrot: apre le porte il magico Villino Florio
Villino Florio all'Olivuzza a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
La quintessenza del Liberty firmato da Ernesto Basile, uno dei modelli straordinari di Art Nouveau a livello europeo. Commissionato dalla famiglia Florio, il Villino all’Olivuzza, come viene chiamato, fu costruito tra il 1899 e il 1900.
Esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per “progettazione integrale”: sintesi di elementi medievali, moderne linee curve, raffinati intagli floreali, superfici barocche, capriate nordiche, torrette che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali, miscelati in un capolavoro di originalità.
Basile disegnò pure gli interni e il mobilio realizzato dai Ducrot nel 1902. Dopo la guerra, il Villino fu abbandonato e poi l’incendio del 1962 ne distrusse saloni e camere.
Restaurato, ha riacquistato la sua bellezza, come pure lo splendido giardino circostante. Oggi è di proprietà della Regione.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La quintessenza del Liberty firmato da Ernesto Basile, uno dei modelli straordinari di Art Nouveau a livello europeo. Commissionato dalla famiglia Florio, il Villino all’Olivuzza, come viene chiamato, fu costruito tra il 1899 e il 1900.
Esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per “progettazione integrale”: sintesi di elementi medievali, moderne linee curve, raffinati intagli floreali, superfici barocche, capriate nordiche, torrette che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali, miscelati in un capolavoro di originalità.
Basile disegnò pure gli interni e il mobilio realizzato dai Ducrot nel 1902. Dopo la guerra, il Villino fu abbandonato e poi l’incendio del 1962 ne distrusse saloni e camere.
Restaurato, ha riacquistato la sua bellezza, come pure lo splendido giardino circostante. Oggi è di proprietà della Regione.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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