Un viaggio tra i suoni strumentali della tradizione al Museo di cultura e musica popolare dei peloritani

Il museo di cultura e musica popolare dei Peloritani di Gesso
Devastata dal terremoto del 1908 e rinata spezzata, dolente, ma ancora viva. Da quel cataclisma a Messina sono sopravvissuti chiese, ipogei, forti, ville, opere d’arte raccolte nel Museo regionale. Un patrimonio straordinario che, con la terza edizione de "Le Vie dei Tesori", in programma dal 13 al 29 settembre, si mostra ogni weekend con l’orgoglio della sua storia.
Nel cuore dei Monti Peloritani, nel suggestivo e antico casale di Gesso, sorge uno speciale spazio museale che documenta la cultura e la musica popolare del territorio agro-pastorale messinese.
Un suggestivo viaggio tra i suoni strumentali della tradizione, oltre a un ampio spazio dedicato a Gesso e ai suoi tesori architettonici, artistici ed etnoantropologici.
Si srotola lungo una sala di animazione musicale, con u cavaduzzu e l’omusabbaggiu, singolare maschera pirotecnica, e una raccolta di pupi siciliani, oltre a una collezione di strumenti musicali popolari siciliani tra cui spiccano gli aerofoni pastorali, ovvero i flauti di canna semplici, doppi e tripli (friscaletti–farauti), i clarinetti semplici e doppi (zammaruni), la zampogne a paro (ciaramedda), patrimonio etnorganologico esclusivo dell’area peloritana, eredità delle antiche civilità mediterranee.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
Nel cuore dei Monti Peloritani, nel suggestivo e antico casale di Gesso, sorge uno speciale spazio museale che documenta la cultura e la musica popolare del territorio agro-pastorale messinese.
Un suggestivo viaggio tra i suoni strumentali della tradizione, oltre a un ampio spazio dedicato a Gesso e ai suoi tesori architettonici, artistici ed etnoantropologici.
Si srotola lungo una sala di animazione musicale, con u cavaduzzu e l’omusabbaggiu, singolare maschera pirotecnica, e una raccolta di pupi siciliani, oltre a una collezione di strumenti musicali popolari siciliani tra cui spiccano gli aerofoni pastorali, ovvero i flauti di canna semplici, doppi e tripli (friscaletti–farauti), i clarinetti semplici e doppi (zammaruni), la zampogne a paro (ciaramedda), patrimonio etnorganologico esclusivo dell’area peloritana, eredità delle antiche civilità mediterranee.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
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