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Una fiaba sul tempo perduto: la piccola "Momo" in scena allo Spazio Franco

Balarm
La redazione
Quando il tempo ha cominciato a perdere il suo profumo e le ore sono diventate oggetti da contare invece che da vivere, il mondo si è trasformato in una corsa continua. Le persone hanno smesso di guardarsi negli occhi, i bambini non sanno più giocare, gli adulti non ricordano cosa vuol dire aspettare, sognare, amare.

Si intitola "Momo - Match" lo spettacolo che in scena allo Spazio Franco di Palermo lunedì 15 e martedì 16 dicembre, alle 21.00 nell'ambito della rassegna teatrale New Generation del Teatro Ditirammu. Testo e regia di Pietro Tutone, coreografie Patrizia Veneziano, con gli allievi del laboratorio teatrale permanente DitirammuLab.

In una qualsiasi città, viveva una bambina riccia e ribelle, Momo era il suo nome, non aveva niente, neanche un parente e non si sapeva da dove venisse eppure presto la gente si affezionò a lei, per il suo modo di fare. Momo era proprio speciale, perché sapeva ascoltare. E sapeva farlo talmente bene da far tornare alla memoria cose dimenticate, da guarire silenzi troppo lunghi, da fermare, per un momento, anche il tempo.

Ma non era sola. C’era Cassiopea, la tartaruga che vedeva un po’ avanti nel tempo. E poi, molto più lontano, c’era qualcuno che custodiva il mistero delle ore, il Maestro Hora, il guardiano del tempo vero. Un giorno, forse in sogno, forse nei pensieri profondi che solo i bambini sanno fare, Momo iniziò a viaggiare. Non a piedi, ma con il cuore. Attraversò mondi strani che sembravano piccoli pianeti sospesi nel vuoto, abitati da personaggi curiosi e malinconici.

Tutti diversi eppure tutti simili: mondi dove il tempo era stato dimenticato, nascosto, rubato.

Alla fine del suo viaggio Momo tornò in città. Ma la trovò ingrigita e triste, la gente non aveva più il tempo neanche di parlarsi, andavano tutti di fretta e pensavano soltanto a lavorare. Degli strani Uomini Grigi erano ovunque, invisibili ma presenti. Rubavano il tempo alla gente promettendo efficienza e successo e in cambio lasciavano solo ansia, solitudine, superficialità e tristezza. 

Con Cassiopea al suo fianco, Momo si incamminò verso la Casa di Nessun Luogo, dove Maestro Hora le mostrò il segreto: il tempo non ci appartiene, ma si dona. È come l’amore, come l’amicizia, come l’attesa. Invisibile agli occhi, ma indispensabile per vivere davvero a pieno. Entrata in possesso di questo segreto prezioso, la piccola Momo riuscì a scovare la "banca" dove i Signori Grigi avevano accumulato tutto il tempo rubato agli uomini.
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