"Va' pensiero" sul palco del Massimo: un nuovo allestimento per il "Nabucco" di Verdi

Il baritono Amartuvshin Enkhbat (foto "Festival Verdi", Teatro Regio di Parma)
La nuova stagione delle opere del Teatro Massimo di Palermo prosegue con uno dei più celebri capolavori di Giuseppe Verdi: al grido di "Va' pensiero" è di scena il "Nabucco" in uno speciale allestimento di prestigio realizzato in coproduzione con il Teatro Regio di Torino.
Con la regia di Andrea Cigni, le scene di Dario Gessati e i costumi di Tommaso Lagattola, questo nuovo allestimento è stato scelto anche per la tournée del Teatro Massimo in Giappone.
Qui l'opera verdiana è affidata alla bacchetta di Andrea Battistoni, giovane talento emergente e già direttore della Tokyo Philarmonic Orchestra, che per la prima volta dirige un’opera al Teatro Massimo.
Nel ruolo di Nabucco c'è invece Amartuvshin Enkhbat, il baritono mongolo che a Palermo è già stato un indimenticabile Rigoletto e Tonio in "Pagliacci", affiancato dal soprano Saioa Hernandez, protagonista l’anno scorso di "Attila" per l’inaugurazione della stagione della Scala, che qui fa il suo debutto palermitano nella parte di Abigaille.
Tra gli altri interpreti il basso Simon Orfila nel ruolo di Zaccaria e il tenore Francesco Pio Galasso, nell'interpretazione di Ismaele.
"Nabucco", il cui titolo originale e completo è "Nabuccodonosor", è la terza opera lirica composta da Giuseppe Verdi, nonché quella che nei fatti ne decretò l'incredibile successo.
Un successo non casuale dovuto non solo all'imponente corpus musicale e vocale, ma anche alle tematiche trattate: sul palco è protagonista la vicenda degli ebrei soggetti al dominio dei sovrani babilonesi che al tempo della composizione dell'opera (parliamo del 1841-1842) lanciò negli spettatori italiani un parallelismo quasi ovvio con la loro condizione politica.
Con la regia di Andrea Cigni, le scene di Dario Gessati e i costumi di Tommaso Lagattola, questo nuovo allestimento è stato scelto anche per la tournée del Teatro Massimo in Giappone.
Qui l'opera verdiana è affidata alla bacchetta di Andrea Battistoni, giovane talento emergente e già direttore della Tokyo Philarmonic Orchestra, che per la prima volta dirige un’opera al Teatro Massimo.
Nel ruolo di Nabucco c'è invece Amartuvshin Enkhbat, il baritono mongolo che a Palermo è già stato un indimenticabile Rigoletto e Tonio in "Pagliacci", affiancato dal soprano Saioa Hernandez, protagonista l’anno scorso di "Attila" per l’inaugurazione della stagione della Scala, che qui fa il suo debutto palermitano nella parte di Abigaille.
Tra gli altri interpreti il basso Simon Orfila nel ruolo di Zaccaria e il tenore Francesco Pio Galasso, nell'interpretazione di Ismaele.
"Nabucco", il cui titolo originale e completo è "Nabuccodonosor", è la terza opera lirica composta da Giuseppe Verdi, nonché quella che nei fatti ne decretò l'incredibile successo.
Un successo non casuale dovuto non solo all'imponente corpus musicale e vocale, ma anche alle tematiche trattate: sul palco è protagonista la vicenda degli ebrei soggetti al dominio dei sovrani babilonesi che al tempo della composizione dell'opera (parliamo del 1841-1842) lanciò negli spettatori italiani un parallelismo quasi ovvio con la loro condizione politica.
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