Il barocco sontuoso nella "strada nuova": la visita guidata a Palazzo Sant’Elia
											Palazzo Sant'Elia a Palermo
					"Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), giunge alla sua undicesima edizione e dal 29 settembre al 29 ottobre apre le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Durante tutti i weekend sarà possibile visitare Palazzo Sant'Elia. La magnifica corte e lo scalone doppio di marmo di Castelvetrano danno il benvenuto allo sfarzoso Palazzo Celestri di Santa Croce e Trigona di Sant’Elia, che con i suoi oltre 75 metri di prospetto e gli eleganti balconi a petto d'oca su via Maqueda rappresenta una delle dimore barocche più prestigiose della città.
Fu costruito sulle preesistenze di un palazzo cinque-seicentesco, assumendo l'attuale configurazione dopo il 1756 in seguito alla decisione di Giovanbattista Celestri e Grimaldi di Santa Croce di ampliarlo in direzione della "Strada Nuova", l'odierna via Maqueda. Fu sottoposto a ripetuti cambi di destinazione, diventando anche sede del Senato, e venne danneggiato dal violento terremoto del 1823.
I Trigona di Sant’Elia mantennero la proprietà fino al 1920 quando donna Laura Trigona decise di vendere la parte più rappresentativa dell’immobile. Dopo anni di saccheggio, nel 1984 venne acquistato dalla Provincia di Palermo, che ne ha restituito l'antico splendore. Dal 2013 è stato concesso in uso alla Fondazione Sant'Elia per esposizioni museali.
				
									Durante tutti i weekend sarà possibile visitare Palazzo Sant'Elia. La magnifica corte e lo scalone doppio di marmo di Castelvetrano danno il benvenuto allo sfarzoso Palazzo Celestri di Santa Croce e Trigona di Sant’Elia, che con i suoi oltre 75 metri di prospetto e gli eleganti balconi a petto d'oca su via Maqueda rappresenta una delle dimore barocche più prestigiose della città.
Fu costruito sulle preesistenze di un palazzo cinque-seicentesco, assumendo l'attuale configurazione dopo il 1756 in seguito alla decisione di Giovanbattista Celestri e Grimaldi di Santa Croce di ampliarlo in direzione della "Strada Nuova", l'odierna via Maqueda. Fu sottoposto a ripetuti cambi di destinazione, diventando anche sede del Senato, e venne danneggiato dal violento terremoto del 1823.
I Trigona di Sant’Elia mantennero la proprietà fino al 1920 quando donna Laura Trigona decise di vendere la parte più rappresentativa dell’immobile. Dopo anni di saccheggio, nel 1984 venne acquistato dalla Provincia di Palermo, che ne ha restituito l'antico splendore. Dal 2013 è stato concesso in uso alla Fondazione Sant'Elia per esposizioni museali.
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