Vite ai margini di tempo e di luogo: scatti "Senza confini" di Franca Schininà a Palermo

Particolare di uno scatto di Franca Schininà
Sono visi che hanno storie impresse sulla pelle: uomini, donne, bambini che vivono in situazioni ai margini, di tempo e di luogo.
Situazioni estreme dove il termine è radicalmente usurato: estremo vuol dire lontano, inagibile, illeggibile.
"Senza confini" è la mostra fotografica di Franca Schininà, in mostra dal 12 ottobre al 9 novembre al Centro Internazionale di fotografia Letizia Battaglia, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.
Così i manicomi nella Palermo degli anni '80 raccontano storie di solitudine, i ragazzi dei tombini degli anni Novanta nelle fogne di Bucarest, narrano emarginazione; il Tibet, grandezza e l'Africa, fascino; la Palestina lontana dall'attuale scenario di guerra, il Sud America diverso da ogni altro, i meninos de rua in Brasile; il Nord e i nativi americani che sembrano prendere a pugni la Storia; gli Stati Uniti sfaccettati, dalla musica della Louisiana alle alterità di New York agli emigrati di Newark; i bambini di Messico, Guatemala e Costa Rica, con le scarpe senza lacci e lo sguardo che tutto è tranne che di bimbi.
E ancora e ancora, visi su visi, un obiettivo rispettoso ma che cerca verità, la preferenza per un bianco e nero che in fondo non è bicromatico, ma sfumato e pieno di ombre.
Franca Schininà ha percorso tutto questo, e mille altri luoghi. Fotografa di stile, narratrice per immagine, artista dell'obiettivo, la Schininà ha lavorato per oltre quarant'anni raccogliendo la voce (e le immagini) di chi non ne ha.
Una vita intera racchiusa in centotrenta scatti, per un'antologica nata da un volume fotografico pubblicato da Navarra editore, promossa dalla Settimana delle Culture e dall'associazione Progetto Missione Madagascar OdV.
Inaugurazione domenica 12 ottobre alle 17.30, visite fino al 9 novembre a ingresso libero, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30.
La mostra propone, nell'allestimento curato da Barbara Gorgone e Massimo Guarino, scatti in bianco/nero tra i più significativi, attraverso gli anni e i continenti in un crescendo di attenzione nei confronti degli ultimi, con un occhio di riguardo verso i bambini.
Situazioni estreme dove il termine è radicalmente usurato: estremo vuol dire lontano, inagibile, illeggibile.
"Senza confini" è la mostra fotografica di Franca Schininà, in mostra dal 12 ottobre al 9 novembre al Centro Internazionale di fotografia Letizia Battaglia, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.
Così i manicomi nella Palermo degli anni '80 raccontano storie di solitudine, i ragazzi dei tombini degli anni Novanta nelle fogne di Bucarest, narrano emarginazione; il Tibet, grandezza e l'Africa, fascino; la Palestina lontana dall'attuale scenario di guerra, il Sud America diverso da ogni altro, i meninos de rua in Brasile; il Nord e i nativi americani che sembrano prendere a pugni la Storia; gli Stati Uniti sfaccettati, dalla musica della Louisiana alle alterità di New York agli emigrati di Newark; i bambini di Messico, Guatemala e Costa Rica, con le scarpe senza lacci e lo sguardo che tutto è tranne che di bimbi.
E ancora e ancora, visi su visi, un obiettivo rispettoso ma che cerca verità, la preferenza per un bianco e nero che in fondo non è bicromatico, ma sfumato e pieno di ombre.
Franca Schininà ha percorso tutto questo, e mille altri luoghi. Fotografa di stile, narratrice per immagine, artista dell'obiettivo, la Schininà ha lavorato per oltre quarant'anni raccogliendo la voce (e le immagini) di chi non ne ha.
Una vita intera racchiusa in centotrenta scatti, per un'antologica nata da un volume fotografico pubblicato da Navarra editore, promossa dalla Settimana delle Culture e dall'associazione Progetto Missione Madagascar OdV.
Inaugurazione domenica 12 ottobre alle 17.30, visite fino al 9 novembre a ingresso libero, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30.
La mostra propone, nell'allestimento curato da Barbara Gorgone e Massimo Guarino, scatti in bianco/nero tra i più significativi, attraverso gli anni e i continenti in un crescendo di attenzione nei confronti degli ultimi, con un occhio di riguardo verso i bambini.
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