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L'Artigliere torna alla luce: a Siracusa ritrovata la nave affondata nel 1940

La nave italiana, salpata da Augusta, era stata affondata dalla marina inglese durante la "Battaglia di Capo Passero" il 12 ottobre 1940. Le fotografie del ritrovamento

  • 3 luglio 2017

Caduto in guerra, affondato il 12 ottobre 1940 dalla flotta inglese e ritrovato 77 anni dopo, a 3.600 metri di profondità sul fondo del mare tra Capo Passero e Malta: il Cacciatorpediniere Artigliere torna alla luce, perfettamente conservato e con una storia da raccontare.

L'Artigliere, 106 metri di lunghezza per 2500 tonnellate di peso, quattro cannoni, sei lanciasiluri e otto mitragliere, salpa per l'ultima volta dal porto di Augusta (Siracusa) la sera dell'11 ottobre 1940, con 252 uomini a bordo sotto il comando del maggiore Mario Giannettini. Insieme a lui altri quattro caccia e tre torpedinieri.

L'obiettivo è quello di contrastare l'Ajax, incrociatore britannico ultratecnologico e dieci volte più grande della piccola ma coraggiosa nave italiana.

Lo scontro va avanti tutta la notte, con i colpi che flagellano tutte imbarcazioni coinvolte. La flotta italiana combatte con onore ma l'arrivo perentorio dell'intera Mediterranean Fleet, quattro corazzate, due portaerei, sei incrociatori, sedici caccia, mette fine ad uno scontro che è rimasto alla storia come la "Battaglia di Capo Passero".

Lo straordinario ritrovamento della nave da guerra italiana si deve al team oceanico di Paul Allen, co-fondatore di Microsoft e appassionato di esplorazioni sottomarine.

Insieme alle uniche immagini dello scafo della nave dilaniato dai missili inglesi, scattate da un piccolo robot sottomarino, le fotografie scattate dai militari inglesi durante la battaglia mostrano il Cacciatorpediniere Artigliere poche ore prima di affondare.

Gli ultimi colpi inflitti dall'incrociatore pesante York condannano la nave italiana alla discesa verso l'oblio, trascinando con sé 132 caduti.

Foto tratte da repubblica.it
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