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Roccamena

Indirizzo
Via Umberto I 173
90040 Roccamena (Pa) - Vedi mappa
Telefono
091.8469011
Sito web
http://www.comune.roccamena.pa.gov.it/hh/index.php
E-mail
info@comunediroccamena.it
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Balarm
La redazione
Roccamena è un comune della città metropolitana di Palermo, il cui nome ha delle origini parecchio curiose.

Sembra, infatti, che derivi da un episodio che vede protagonista il principe Giuseppe Beccadelli Bologna il quale, alla vista del paesaggio ricco di rilievi rocciosi, esclamò "Che rocca amena!". 

Il centro urbano attuale sorge su uno dei terreni facenti parte dell'antico feudo della Sparacia, appartenente nel Seicento al Collegio Massimo dei Gesuiti ai quali fu successivamente espropriato per decreto regio nel Settecento.

Fu poi il principe Beccadelli a dare il via alla costruzione di numerosi insediamenti abitativi, tra cui proprio il nucleo dal quale si creò il paese.

Con la Costituzione della Sicilia del 1812, il territorio di Roccamena fu assegnato alla comarca di Corleone, per poi essere elevato a Comune con regio decreto del 1848.

Roccamena ha subito una lenta evoluzione, nel corso degli anni, ampliandosi ma mantenendo la sua originaria pianta a scacchiera.

Ormai resta ben poco delle antiche costruzioni in pietra, sostituite da edifici in cemento armato e mattoni, così come delle strade e delle gradinate in pietra, ormai lastricate, asfaltate e convertite in strade carrozzabili.

Nel territorio di Roccamena esiste un interessante sito archeologico, a ridosso del Monte Maranfusa, che comprende i ruderi del castello di Calatrasi, già feudo dei normanni Malcovenant, che testimonia la presenza musulmana nella Valle del Belice.

Ma altri ritrovamenti archeologici venuti alla luce durante le campagne di scavi effettuate dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali negli anni Ottanta e Novanta, testimoniano l'esistenza di un fiorente centro indigeno, probabilmente elimo, ellenizzato intorno al sesto secolo a.C.

A valle, invece, si può ammirare lo splendido Ponte Calatrasi, conosciuto anche come "Ponte del Diavolo", caratterizzato da un'arcata a sesto acuto, uno dei più importanti esempi di architettura medievale della zona.