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A Catania per mezza giornata: un itinerario breve (ma intenso) nel centro storico

Basta una mezza giornata, anche se il consiglio e di trattenersi più a lungo, per un tour nel centro storico di Catania: meta emergente secondo Tripadvisor

Balarm
La redazione
  • 11 aprile 2018

Uno scorcio di via dei Crociferi a Catania

Con tutta la calma del mondo e senza alcuno stress, il consiglio è di trattenersi a Catania almeno tre o quattro giorni anche se per visitare il centro storico e buttare un occhio sulle meraviglie barocche di questa antica città però, potrebbe anche bastare mezza giornata.

Naturalmente se avete intenzione di guardare tutto bene e godere anche degli spazi interni dei monumenti, tra palazzi e chiese, non è in una mattina o in un pomeriggio che riuscirete a farlo: fingiamo però di voler fare un tour, breve ma intenso, per le vie.

La visita potrebbe iniziare in Piazza Federico di Svevia all'ombra del Castello Ursino: si tratta di castello normanno, voluto dell’imperatore Federico II di Svevia tra il 1239 ed il 1250, che oggi ospita il museo Civico dove sono esposti i reperti locali, sculture, porcellane, armi e dipinti di scuola siciliana.

Lasciate la piazza si prosegue verso via Auteri, passando davanti alle rovine delle terme romane e arrivate fino al Mercato del Pesce (a Piscaria): l'esperienza è speciale e pittoresca nel brusio, i profumi e le grida dei mercanti in uno dei mercati più colorati di tutta la Sicilia. Si entra anche attraverso un varco alla fontana dell’Amenano, detta “l’acqua o linzolu” a sud-ovest della Piazza del Duomo.
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Ed eccoci appunto qui, nella zona pedonale di piazza del Duomo: la coerente composizione barocca della piazza e degli edifici che la circondano è un bellissimo quadro complessivo, soprattutto di notte quando tutto è illuminato color ocra.

Intorno a voi ci sono Porta Uzeda (1696), ovviamente il Duomo (1739), la Chiesa della Badia di Sant'Agata (1767), l'emblema della città con la sua fontana, quella dell'Elefante (1736) e il Palazzo del Municipio (1741): creazioni di Giovanni Battista Vaccarini.

Il nero elefante in pietra lavica, chiamato dai catanesi anche "Liotru", risale all'epoca romana e porta sulla schiena un obelisco egizio. Originariamente l'elefante e l'obelisco erano in altre costruzioni site a Catania ma sono stati integrati, sempre da Vaccarini dopo il terremoto del 1693.

Il consiglio è comunque di entrare nel Duomo di Sant'Agata, dove si trova anche la tomba del compositore Vincenzo Bellini e, passando dal lato della chiesa di San Placido, si svolta a sinistra e si arriva proprio al Teatro Bellini, uno dei teatri più famosi d'Italia perché ha una delle migliori acustiche al mondo.

Un capolavoro barocco è la via dei Crociferi, un gioiello che si estende da Villa Cerami, sede della facoltà di giurisprudenza, fino alla Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata in piazza San Francesco d'Assisi: l’intero tratto di strada è fiancheggiato da chiese del diciottesimo secolo.

Alla fine di via Crociferi si va a destra imboccando la via Vittorio Emanuele: dopo pochi passi si arriva al Teatro Romano ma è nascosto dietro una fila di case e si deve pagare un biglietto per vederlo.

Continuando a percorrere la via Vittorio Emanuele si raggiunge l'incompiuta Chiesa di San Nicolò e il relativo monastero che fanno parte dei più grandi comprensori ecclesiastici d'Europa.

In Piazza del Duomo si torna passando per via Vittorio Emanuele, dove tra un caffè e un ristorante potrete rifocillarvi ma un altro consiglio è di raggiungere palazzo Biscari.

È il palazzo più importante di Catania e fu costruito su progetto dell'architetto barocco Alonzo di Benedetto per volere della famiglia Paternò Castello, i principi di Biscari, in vari momenti dal 1707 al 1763.

Già che ci siete, anche alcune chiese, villa Bellini o piazza Mazzini si trovano tutti a pochi passi dal centro e meritano una visita.
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