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C'è chi lo ricorda e chi (ancora) non sa cos'è: così "u piattinu ri salumi" rivive a Palermo

Da un ricordo nostalgico e dalla voglia di farlo conoscere alle nuove generazioni, oggi la città si riappropria di quello storico piattino grazie a una nuova putìa contemporanea

Federica Cortegiani
Giornalista pubblicista
  • 5 aprile 2022

Il "piattino" di salumi da Monolocale

Porte aperte, musica di sottofondo. Tavolini e sedie dal gusto vintage che ti accolgono.

Souvenir, oggetti dall'evidente richiamo siciliano e cartoline appese che rimandano a un caos che è tale solo in apparenza. Un grande bancone che unisce perfettamente lo stile tipico di un antico salumificio a quello di un moderno cocktail bar.

È qui che, come in un magico viaggio nel passato, ci si ritrova catapultati in una dimensione altra che i più nostalgici (e anche più grandicelli) associeranno subito a un determinato periodo storico.

Stiamo parlando di quell'epoca, vissuta sicuramente dagli over 50, in cui a Palermo non esistevano ancora nè supermercati nè centri commerciali. Di quando la spesa si faceva nelle piccole botteghe a conduzione familiare, le famose "putìe", e di quando il salumiere era quasi uno di famiglia che ti invitava all'assaggio.

Non c'erano salumi e formaggi confezionati e pronti all'uso. Tutto si vendeva sfuso e per questo motivo, la richiesta che il gastronomo riceveva più spesso era quella del famoso "piattino ri mille lire" (ma anche di due, tre e cinquemila lire): un piatto misto di affettati e formaggi, scelti dal salumiere e pronti per essere gustati sul posto o per essere portati a casa e "cunzati" in un bel panino.
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È da questo ricordo nostalgico e dalla voglia di farlo conoscere alle nuove generazioni, che oggi Palermo si riappropria di quello storico piattino grazie a una nuova putìa contemporanea che potremmo definire un vero e proprio "salumi-bar".

A riportare in vita quell'atmosfera tipica delle botteghe di una volta sono stati Daniel e Greta Bellavista che, insieme al papà Maurizio, hanno riprodotto un bistrot contemporaneo dove ci si sente a casa e al contempo si respira professionalità e qualità delle materie prime locali.

È piccolo e per questo si chiama Monolocale. Ed è il fratello minore di Locale, bistrot e cocktail bar (via Francesco Guardione 88) aperto nel 2017 dalla famiglia Bellavista che adesso ha deciso di allargare la sua offerta, nel segno della sicilianità e di quell'atmosfera accogliente che caratterizza le sue "creature".

«L'idea di convertire quello che prima era un magazzino che sorge proprio accanto Locale - spiega Daniel - è nata dal desiderio di papà Maurizio di ampliare la proposta per la fascia oraria del pranzo, mantenendo quella sensazione "casalinga" che ci contraddistingue».

Nasce così questa piccola bottega-dispensa in cui si possono gustare ogni giorno, da lunedì alla domenica, dalle 10.00 alle 20.00, i classici e più semplici Panini Cunzati, i più ricercati "Belli Cunzati", e il "Conzatillu", ideale per chi vuole far da sè e scegliere (su consiglio del bottegaio) la conza e il panino che si preferisce.

E poi c'è lui: "u piattinu", un vassoio di salumi avvolti nella carta, accompagnati da tocchi di formaggio e dal pane rigorosamente fatto in casa.

Monolocale non è solo un luogo in cui il caos (solo apparente) è in realtà il frutto di una precisa scelta strategica e impeccabile, ma rappresenta anche la continuazione di un sogno di famiglia, quello del papà che è riuscito ad aprire un'attività con i suoi figli e nella sua città.

Come il primogenito Locale, anche il piccolo di famiglia conserva infatti quella doppia accezione che fa coesistere in un unico luogo il forte senso di appartenenza alla Sicilia (basta leggere il menu per rendersene conto) e quel fascino di contaminazioni dal mondo, frutto dei 10 anni vissuti all'estero da Daniel, tra i locali di Ibiza, Milano e San Francisco.

Monolocale rafforza così quel legame familiare tra i due fratelli e il papà che, a sua volta, si ripercuote poi nel rapporto con i ragazzi con lo staff e infine, con i clienti. Così, come in una grande famiglia che ha nel suo "locale" il punto di riferimento e di ritrovo per stare bene, insieme.
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