Cani lasciati al sole, gatti maltrattati: nuova legge in vigore, cosa cambia a Palermo
Dal carcere alle multe, entra in vigore la riforma attesa da 20 anni. L'assessore Ferrandelli: "Strumento importante, fare del male agli animali ora è reato penale"

È appena entrata in vigore la "Legge Brambilla" sui reati contro gli animali, la prima riforma organica del titolo IX bis del Codice penale. Una norma attesa da oltre vent’anni, una rivoluzione culturale.
Cosa cambia? Gli animali, da quelli d'affezione a quelli da reddito, da quelli selvatici a quelli esotici, diventano il soggetto giuridico tutelato in via diretta dalla legge, in quanto esseri senzienti, portatori di diritti, e non si tutela più "il sentimento dell'uomo per gli animali".
«È uno strumento importantissimo - commenta Fabrizio Ferrandelli, assessore al Benessere animale del Comune di Palermo -. Finalmente possiamo agire in maniera più efficace grazie ad una legge che può scoraggiare chi maltratta gli animali».
Il caso Aron, oggi, verrebbe affrontato diversamente. «In assenza di un quadro normativo dovemmo predisporre un'ordinanza unica nel suo caso per vietare e impedire all'autore del reato ma anche ai suoi affini di possedere animali.
Lui fu giudicato incapace di intendere e volere, ma il tema vero è che allora non c'era nemmeno il reato».
Adesso sì. Uccidere un animale con crudeltà può comportare fino a 4 anni di carcere e 60.000 euro di multa. Maltrattarlo, invece, è sanzionabile con una pena fino a 2 anni di carcere e 30.000 euro di multa (clicca qui per leggere nel dettaglio cosa prevede la nuova legge).
La svolta è evidente. E a Palermo l'assessore Ferrandelli sa già di avere a disposizione uno strumento indispensabile nelle campagne del Comune contro i maltrattamenti. «Un esempio? Negli ultimi due mesi abbiamo ricevuto una ventina di segnalazioni di cani lasciati al sole nei balconi e senza acqua mentre i proprietari escono o vanno al lavoro».
L'allarme non è rimasto inascoltato. «Ad ogni segnalazione chiedo alla polizia municipale di intervenire - spiega Ferrandelli -. È evidente che la nuova legge è adesso un deterrente per chi commette questo genere di maltrattamenti ma è anche uno strumento di repressione perché è possibile agire penalmente».
Stessa cosa vale per le colonie feline presenti in città. «Con l'aiuto dell'Asp ne abbiamo censito 747 alle quali stiamo apponendo la segnaletica. Sono tutelate per legge, ma spesso ci sono soggetti che portano lì i cani senza guinzaglio mettendo a rischio l'incolumità dei gatti. La riforma anche in questo caso è importante».
E da ora in poi sarà un'arma in più pure nel contrasto all'impiego improprio dei cavalli che trasportano le carrozze a Palermo.
«Fino ad ora abbiamo potuto sanzionare solo l'inosservanza delle ordinanze o eventuali irregolarità delle carrozze. Ma stabilire il maltrattamento è sempre stato difficile. Oggi forse abbiamo uno strumento in più per poterlo valutare», dice l'assessore.
E proprio mentre la Legge Brambilla entra in vigore, lo stop alle carrozze trainate dai cavalli approda all'Ars con un disegno di legge presentato dal gruppo parlamentare della Democrazia Cristiana.
Questa iniziativa regionale fa seguito alle proposte già avanzate a Palermo dai due consiglieri della Dc Domenico Bonanno e Viviana Raja e dall'assessore alle Attività produttive ed economiche Giuliano Forzinetti.
L'obiettivo è superare l'uso della trazione animale, garantendo una transizione ordinata e tutele per i lavoratori del settore.
«Siamo convinti che l'approvazione di questi provvedimenti posizionerà la Sicilia e Palermo all'avanguardia in Italia per l'attenzione al benessere animale e per l'adozione di soluzioni di trasporto moderne che garantiscano continuità lavorativa», commentano Bonanno e Raja.
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