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Dopo la Gam, l'Accademia di Belle Arti: la nuova sfida a Palermo di Antonella Purpura

Creatività e innovazione come linee guida nella formazione delle nuove generazioni nelle professioni dell'arte e per una crescita sostenibile. L'intervista alla neo presidente

Stefania Brusca
Giornalista
  • 18 dicembre 2025

Antonella Purpura, neo presidente dell'Accademia di Belle Arti di Palermo

Creatività e innovazione sono le due parole chiave al centro della sfida che Antonella Purpura si appresta ad affrontare come nuova presidente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo (Abapa). La sua designazione, per nomina ministeriale, è stata siglata il 12 dicembre 2025 dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

«L’Accademia è un punto di riferimento molto importante per le discipline legate alla creatività e all’innovazione – spiega Purpura –. Una visione contemporanea che risponde alle esigenze di una società che si trasforma. Mentre l’intelligenza artificiale può riprodurre la realtà grazie all’algoritmo e trovare soluzioni su cosa già note, la creatività fa fare un ulteriore passo in avanti sul tema dell’innovazione. In questo ambito le professioni dell’arte, legate allo sviluppo del pensiero umano e del saper fare, svolgono quindi un ruolo essenziale, che va di pari passo con la formazione delle giovani generazioni».

Per tre anni la neo presidente sarà quindi alla guida di una realtà prestigiosa. È un mondo che Antonella Purpura conosce bene. Non solo per tanti anni ha diretto la Galleria d’Arte Moderna (Gam) di Palermo ma è stata anche docente all’Accademia di Belle Arti. Attualmente insegna "Beni culturali" al Master della Iulm. Una sinergia, quella tra la Gam e l’Abapa che si riflette da diverso tempo in una dialettica stretta con la città e con le realtà di produzione e diffusione culturale presenti sul territorio. Una rapporto che fa sì che oggi la nomina della nuova presidente sia una scelta che si inserisce in quello stesso solco.

«Esprimo grande soddisfazione per la nomina di Antonella Purpura, una figura di alto profilo, da tempo vicina alla nostra realtà – afferma il direttore di Abapa, Umberto De Paola -. La scelta del Ministro, a partire da una terna di personalità designata dal Consiglio accademico, conferma un percorso di collaborazione già consolidato negli anni. Questa nomina si apre nel segno della fiducia, con l’obiettivo di affrontare sfide strutturali decisive per rafforzare il ruolo culturale e strategico dell’Accademia».

Una piena sintonia che si conferma nelle parole della stessa neo presidente: «In tema di dialogo con le realtà culturali di Palermo e con la città, l’Abapa gode della direzione illuminata del professore Umberto De Paola – aggiunge Purpura - . Basti pensare al recente restauro del Crocifisso di San Pietro e Paolo. Un’opera d’arte che non ha un grande valore in sé ma un'importante valenza simbolica per la comunità di Borgo Nuovo. Ma potrei citare anche il Festino o la collaborazione con il Teatro Biondo».

E ancora «le "Officine dell’Arte" negli spazi che occupa l’Accademia ai Cantieri Culturali alla Zisa. In ultimo, tra le altre cose, un elemento di grande rilievo è il monitoraggio e la gestione dal punto di vista del controllo dello stato di conservazione, e in alcuni casi anche della manutenzione, delle collezioni della stessa Gam, dove non ci sono restauratori. Grazie a questa sinergia con l’Accademia, si è riusciti a sopperire ad un’esigenza del museo. Una collaborazione di grande rilevanza che aveva avuto inizio prima che lasciassi la Galleria».

Una nuova sfida quindi che si inserisce in un contesto in cui l‘Accademia di Belle Arti di Palermo da tempo ormai ha assunto un rilievo anche al di fuori dei confini italiani. «L’Accademia ha già un’importante proiezione internazionale che si definisce nella collaborazione con altre istituzioni, con cui sussiste uno scambio e un aggiornamento continuo sul mondo artistico in evoluzione. Si lavorerà ancora di più in questa direzione per trovare maggiore vitalità nel confronto, sia a livello internazionale che con il lavoro sul territorio grazie allo scambio di idee e buone pratiche».
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