PERSONAGGI
Ester Pantano, una catanese (super) tosta: quello che non sai della "vera" Suleima
Dallo sport al cinema, passando per il canto e la lettura, l'attrice catanese si racconta a Balarm: «Ho iniziato a recitare per combattere la timidezza»
Ma chi è Ester Pantano quando si spoglia da ogni personaggio?
Classe 1990, siciliana, Ester è nata a Catania il 29 giugno. Dinamica, solare, sensibile e dolce. Da piccola ha praticato la ginnastica artistica a livelli agonistici vincendo titoli regionali e nazionali.
Cresciuta tra il cinema di mamma (Claudia Valli, che gestisce il cinema King di Catania) e la televisione di papà (Alessandro Pantano è un operatore televisivo di Antenna Sicilia) dopo la maturità scientifica si è iscritta alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere.
Al secondo anno, superati i complicati test per il Centro sperimentale di cinematografia a Roma che le valgono l'ammissione, decide di lasciare Catania e l'università.
Nella mia vita c'è stato tantissimo sport, ogni weekend si partiva per le gare di ginnastica artistica e di atletica leggera, poi è arrivato il canto, è arrivata la recitazione e questo lavoro meraviglioso che ho scoperto che è diventato oltre che la mia passione, ciò che faccio per vivere».
Il debutto in tv nel 2013 con un piccolo ruolo (Stella Urso) in "Una lama di luce", ventiseiesimo episodio della serie Il commissario Montalbano diretta da Alberto Sironi. Poi nel 2018 il ruolo da co-protagonista del film "La mossa del cavallo - C'era una volta Vigata" diretto da Gianluca Maria Tavarelli.
Ma prima di dedicarsi completamente alla recitazione Ester Pantano ha lavorato anche come cameriera, proprio come fa Suleima nella prima stagione di Màkari.
«Ho fatto la cameriera per molto tempo fino a quando non ho avuto la grande fortuna di riuscire a vivere del mio mestiere - racconta - Se c'è una cosa che mi accomuna a Suleima è la grandissima voglia di indipendenza: i miei genitori avrebbero potuto darmi una mano, ma io volevo fare da sola, come se continuassi a ripetermi "ce la faccio e, se posso, ti do pure una mano"».
Ciò che Ester ama di più del suo lavoro è l'esercizio continuo dell'empatia: «Riuscire a capire, a non giudicare un personaggio che è diverso da me - spiega a Balarm in un'intervista esclusiva - amarlo e accettarlo per quello che è.
Non sempre si ha un rapporto di amore con il proprio personaggio ma sicuramente di "non giudizio", credo che questa sia la base per avere una relazione sana con gli esseri umani diversi da noi».
Il pubblico televisivo ha imparato a conoscerla grazie alla serie diretta da Francesco Amato "Imma Tataranni - Sostituto procuratore", in cui ha interpretato l'agente di polizia Jessica Matarazzo, poi è arrivato "Màkari" e "I leoni di Sicilia".
Adesso vestirà anche i panni di "Mia" nel nuovo film di Valentina De Angelis, in cui l'attrice catanese ha il ruolo di protagonista insieme a Matteo Paolillo, star della fiction "Mare fuori".
«Ho amato tutti i personaggi, e le donne che ho interpretato - spiega -. Ad oggi il personaggio che ho più incollato, come fosse un santino è quello di Giuseppina Saffiotti Florio.
Mi dona tantissima forza, di lei ho amato la sua tenacia, la perseveranza che la fa lottare fino alla fine, credendo in questo amore grandissimo, nella possibilità di viverlo anche nella totale impossibilità delle circostanze, che purtroppo non può modificare».
Da buona catanese, dalle origini somale, il suo luogo del cuore è l'Etna. «Femmina per quanto mi riguarda - sottolinea -. Una mamma in grado di dare grande senso di pace, di appartenenza, di farti sentire parte di sé, in comunione con la terra.
Sia innevata, che incazzata nei suoi vari borbottii, è la metafora dell'umanità e di quante cose diverse possiamo essere.
Tutto ciò che è la natura è anche adesione all'autenticità: per me l'Etna è il nostro essere più puro senza limiti, senza preoccupazioni».
Cibo preferito? «Sicuramente come dolce le rame di Napoli. Come salato amo la pasta con il nero di seppia che fa mia mamma, e la parmigiana che non è semplice e banale se hai gli ingredienti della terra giusta», sorride.
Ester Pantano è molto legata alla figura di Rosa Balistreri: «Ho avuto il piacere di approfondire la sua storia, conoscere la sua sofferenza - racconta - per me Rosa Balistreri è di grande ispirazione. Una donna che nonostante il dolore, nonostante tutto ha un "nonostante" così grande da permetterle comunque di stare lì sul palco a fare dono del suo talento».
Non è un caso se ad avvicinare Ester al mondo della recitazione è stato proprio l'amore per la musica. La prima volta che è salita su un palco l'ha fatto per cantare "At Last" di Etta James, aveva 17 anni.
«Ho iniziato teatro perché studiavo canto - ha rivelato l'attrice a Vanity Fair -, ma dovevo combattere la timidezza. Alla fine delle canzoni scoppiavo a piangere: non riuscivo a trattenere l’emozione».
L'amore per la musica non si è mai spento: qualche anno fa Ester ha anche dato vita a un duo blues-jazz con il collega attore e amico Filippo Tirabassi.
Tra un set e l'altro, un libro e un mazzo di fiori nel comodino l'attrice catanese trascorre le sue giornate, in compagnia del suo cane Zigan.
La moto resta uno dei suoi passatempi preferiti. Dopo aver attraversato il deserto del Marocco in sella alla nuova Tuareg 660 e l'enduro nella giungla a Bali viene da chiedersi quale sarà la sua prossima "folle" avventura a due ruote.
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