ATTUALITÀ

HomeNewsAttualità

I segreti del centro storico di Palermo: due nuove stanze aprono a palazzo Alliata

Apre quindi tutto il piano nobile di palazzo Alliata di Villafranca, cuore di piazza Bologni a Palermo: lo scrigno di ricchezza e meraviglia sono l'alcova e il "salottino giallo"

  • 11 giugno 2019

Salone di Palazzo Alliata di Villafranca a Palermo

Da qualche anno Palermo è in continuo fermento culturale, come una vecchia signora svela i fasti dei tempi passati, di quando fu "felicissima", a poco a poco. Palazzi, ville, monasteri, hanno aperto i portoni e sono resi fruibili grazie al grande impegno di volontari, associazioni e cooperative. Anche palazzo Alliata di Villafranca in piazza Bologni (in pieno percorso Arabo - Normanno) dopo tanti anni di oblio ha aperto i battenti, e come uno scrigno pieno di ricchezze si fa ammirare dai tanti turisti e cittadini.

L'associazione "Palazzo Alliata di Villafranca Onlus" composta da giovani ed entusiasti ragazzi da febbraio del 2015 si occupa della struttura, anzi precisamente del piano nobiliare e delle scuderie.

Negli anni un ultimo tassello mancava per la fruizione completa del piano nobiliare: alle stanze già aperte si aggiungono due spazi inedit che sono il salottino giallo e l’ex alcova,

In occasione dell'inaugurazione (14 giugno) è possibile varcare anche la soglia della stanza rosa, già aperta ma che è possibile ammirare solo dall’esterno e che custodisce il ritratto di Marianna Ucria, la collezione archeologica e un prezioso tappeto rosa del 1948 francese.
Adv
La riapertura delle due stanze, restaurate, è stata possibile grazie anche alla collaborazione con l’Arcidiocesi di Palermo, del Responsabile per la Conservazione e il Restauro delle opere di pertinenza dell’Arcidiocesi di Palermo Mauro Sebastianelli, il Seminario Arcivescovile di Palermo nella figura del Rettore Don Silvio Sgrò, la Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Palermo, nelle figure di Lina Bellanca e di Maria Reginella.

All’interno del palazzo è possibile anche osservare la "Crocifissione", dipinto del fiammingo Van Dyck, le due grandi tele di Stomer ("Il tributo della moneta" e "La lapidazione di Santo Stefano"), l’Annunziata di Pietro Novelli, due opere di Pietro d’Asaro, "Il naufragio" (o Scena di pesca) e "l’Orfeo", i ritratti di famiglia nel Salone dei Musici e visitare il prezioso Fumoir, ambiente in stile Impero interamente rivestito in cuoio.

Il palazzo si trova sulla scenografica piazza Bologni, nell’antico mandamento di Palazzo Reale. Esso fu costruito su due preesistenti palazzetti cinquecenteschi appartenenti alla potente famiglia dei Beccadelli di Bologna.

I Beccadelli giunsero in Sicilia in età rinascimentale e divennero nell’arco di brevissimo tempo una delle famiglie nobili più importanti di Palermo. In onore delle origini della famiglia, i Palermitani diedero il nome all’antistante piazza, conosciuta sino a quel momento con il nome di “Piano d’Aragona”.

A metà circa del XVII secolo, le case Beccadelli furono acquistate da Francesco Alliata e Lanza, settimo Barone e terzo Principe di Villafranca e Duca di Sala di Paruta.

Egli si fece promotore della costruzione dell’attuale edificio che divenne la dimora principale della famiglia Alliata. Il palazzo fu ampiamente rimaneggiato a seguito del terremoto del 1751 e vide impegnati nella costruzione alcune tra le maestranze più importanti del settecento siciliano; al progetto presero parte l’architetto Giovan Battista Vaccarini, gli stuccatori di scuola serpottiana (forse Procopio Serpotta, figlio del più celebre Giacomo) e il pittore G. Serenario.

Sull’imponente facciata si conservano ancora i due grandi stemmi in stucco della famiglia Alliata, attribuiti a Giacomo Serpotta. Nel 1984, la Principessa Rosaria Correale di Santacroce donò il Palazzo al Seminario Arcivescovile di Palermo che lo ha gelosamente curato e conservato e che negli ultimi anni lo ha voluto generosamente restituire alla fruizione dei palermitani e dei turisti.

Un salto nella storia e nel fasto di uno dei palazzi più belli del settecento palermitano tra stucchi, maioliche, mobili, arredi e oggetti di produzione siciliana e non solo.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI