CRONACA
La librazione lunare vista dalla Sicilia: ed è subito la foto del giorno scelta dalla Nasa
L’astro-fotografia è stata scattata dalla siciliana Marcella Giulia Pace vicino a Ragusa, la particolare immagine ritrae più della metà del volto della Luna
La foto di Marcella Giulia Pace scelta come Epod
Ancora una volta la Sicilia ci regala un panorama astronomico mozzafiato: uno scatto che immortala quel magnifico satellite che è la Luna durante una librazione lunare, ossia quel momento in cui, nel corso della notte, è possibile vedere più della metà della superficie lunare.
Questa volta l’astro-fotografia è stata scattata dalla siciliana Marcella Giulia Pace in quel di Modica, vicino a Ragusa, e l’immagine che ritrae più della metà del volto della luna è stata selezionata come Earth Science Picture of the Day (Epod) dall’Universities Space Research Association (Usra), ente di ricerca astronomica delle università che collaborano con la Nasa.
Lo scatto è il risultato della somma di 7 singole foto della Luna osservate dalla campagna di Modica e sul sito dell'Usra si legge: A causa del modo in cui la Terra e la Luna si muovono nello spazio (un emisfero della Luna è sempre rivolto verso la Terra), nel corso della notte, siamo effettivamente in grado di vedere più della metà della superficie lunare. Questa viene definita libreria lunare.
E ancora si legge: «Questo fa sì che il movimento di rotazione della Luna attorno alla Terra non sia costante e questa variabilità ci permette di sbirciare un po' di più della Luna durante un mese Anomalistico (ovvero il tempo che la Luna impegna per passare da un Perigeo all’altro, circa 27 giorni). Seppur in maniera marginale la posizione di un osservatore sulla terra influenza la possibilità di osservare qualcosina in più della Luna nell’arco di una giorno: al sorgere della Luna, si distingue un po 'più della porzione est (o superiore) della luna; e quando è alta in cielo mostra un pò più della porzione ovest».
Nell’immagine scelta come foto del giorno dagli astronomi, quindi, la fotografa ha sovrapposto tutte le lune riprese ottenendo quindi una percezione della sua rotazione rispetto all’osservatore nell'arco di 10 ore e - scrive - L’immagine finale ricorda un’ammonite meglio dire: aMOONite.
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