La siccità colpisce anche un lago alle porte di Palermo: nel video le immagini (desolanti)
È una delle conseguenze più dolorose della siccità che sta sconvolgendo l'Isola sotto il sole cocente di questi giorni. Si tratta di un noto invaso artificiale
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Un altro lago siciliano senz'acqua. Dopo la notizia prepccupante sul lago più illustre e importante di Sicilia, il lago di Pergusa, che oggi rischia addirittura di sparire, e quello di Ogliastro, ora è la volta di un invaso artificiale in provincia di Palermo.
Si tratta del lago Fanaco a Castronovo di Sicilia, nel palermitano. È una delle conseguenze più dolorose della siccità che sta sconvolgendo l'Isola. Già a gennaio la crisi idrica era stata grave soprattutto in 39 comuni serviti dall’invaso.
Un luogo solitamente meta di numerose specie di uccelli migratori, come pavoncelle, gabbiani reali, anatre, aironi. E le alture che sovrastano il lago ospitano una fitta vegetazione di lecci, pioppi, pini, vipressi e frassini, ginestre ed euphorbie.
L'invaso ospita, o forse è meglio dire ospitava, anche diverse specie di pesci come la carpa, il persico reale, trota e anguilla.
A inizio febbraio il presidente della regione Renato Schifani aveva dichiarato lo stato di calamità naturale su tutto il territorio regionale e successivamente la Regione ha razionato l'acqua in 160 comuni.
Si tratta del lago Fanaco a Castronovo di Sicilia, nel palermitano. È una delle conseguenze più dolorose della siccità che sta sconvolgendo l'Isola. Già a gennaio la crisi idrica era stata grave soprattutto in 39 comuni serviti dall’invaso.
Un luogo solitamente meta di numerose specie di uccelli migratori, come pavoncelle, gabbiani reali, anatre, aironi. E le alture che sovrastano il lago ospitano una fitta vegetazione di lecci, pioppi, pini, vipressi e frassini, ginestre ed euphorbie.
L'invaso ospita, o forse è meglio dire ospitava, anche diverse specie di pesci come la carpa, il persico reale, trota e anguilla.
A inizio febbraio il presidente della regione Renato Schifani aveva dichiarato lo stato di calamità naturale su tutto il territorio regionale e successivamente la Regione ha razionato l'acqua in 160 comuni.
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