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Lo storico ficus di piazza Marina torna "in libertà": rimossa (l'orribile) pedana in legno

La pedana, transennata da tempo, rappresentava un oltraggio al decoro urbano in una zona frequentata del centro storico. L'intervento a Palermo dopo un anno di attesa

Balarm
La redazione
  • 21 aprile 2021

L'area di Piazza Marina liberata dalla pedana in legno

Dopo quasi un anno di pressing da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali e l’intervento dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà, il Comune di Palermo ha finalmente rimosso l'orribile pedana in legno danneggiata e ricettacolo di rifiuti, posta in corrispondenza dello storico ficus macrophylla, restituendo a piazza Marina il suo decoro.

«Duole rilevare - sottolinea l'assessore Alberto Samonà - che, per un atto di amministrazione ordinaria e di buon governo, sia dovuto intervenire addirittura l'assessore regionale dei Beni Culturali. La pedana, che era transennata ormai da tempo, rappresentava un oltraggio al decoro urbano in una zona molto frequentata del centro storico.

Ricettacolo di topi e di immondizia, peraltro, era veramente un pessimo biglietto da visita per la città, degradando, anche, il meraviglioso portale di ingresso del complesso chiaramontano dello Steri dove si trova, tra l’altro, la ”Vucciria” di Renato Guttuso, e di fronte al quale la pedana era stata montata».

«L'intervento – conclude l’assessore - era stato richiesto già nell’estate dello scorso anno dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo, e nei mesi scorsi con la soprintendente Selima Giuliano avevamo effettuato un sopralluogo, verificando il protrarsi dello stato di degrado.

Voglio anche ringraziare il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè che lo scorso anno in un video ci aveva segnalato quello scempio. La restituizione di piazza Marina al decoro urbano è una vittoria non dell’assessore Samonà, ma della città, in primis dei residenti e dei commercianti della piazza che da anni lamentavano uno stato di intollerabile abbandono».
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