Nuove scoperte sull’aterosclerosi, malattia degenerativa delle arterie, prima causa di morte tra gli ipertesi, i diabetici o i malati di insufficienza renale cronica. Uno studio svolto da alcuni ricercatori del dipartimento di Medicina interna, Malattie cardiovascolari e Nefrourologiche della facoltà di Medicina dell’Università di Palermo, mette sotto accusa lo stress. I ricercatori hanno scoperto che nei pazienti ipertesi il rischio di sviluppare l’aterosclerosi sia dovuto non soltanto a valori di pressione arteriosa particolarmente elevati ma anche ad alcune alterazioni delle funzioni svolte dall'endotelio, rivestimento interno delle arterie, che causano il cosiddetto stress ossidativo. L’incremento dello stress ossidativo è correlato sia al grado di infiammazione dell’arteria sia all’aumento delle “molecole di adesione”. Nei pazienti ipertesi presi in esame è stato riscontrato l’aumento di tali fattori. «La scoperta - afferma il Dott. Cerasola, coordinatore del gruppo di ricerca palermitano - apre nuove strade alla prevenzione e alla terapia di una malattia che interessa una fascia elevata della popolazione italiana e mondiale». La prospettiva è ora quella degli studi genetici da sviluppare su persone affette da ipertensione. Tipica malattia del benessere, l’aterosclerosi va combattuta innanzitutto con uno stile di vita sano, dall’alimentazione all’astensione dal fumo.