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Caso Fava, dilettantismo politico o complotto?

Fava ufficializza il ritiro della candidatura. Sarà Giovanna Marano il candidato alla Presidenza di Sel, Verdi, Federazione della sinistra e Italia dei Valori

  • 27 settembre 2012

Claudio Fava ha ritirato la candidatura a Presidente della Regione siciliana. La notizia, che definire clamorosa è poco, è ufficiale. Il giornalista e sceneggiatore ha deciso di ritirarsi a seguito del ritardo nella presentazione della sua residenza; avrebbe commesso un’irregolarità nell’acquisizione di quest'ultima.

Dopo il no di Rita Borsellino e Fabio Giambrone al “ticket”, Claudio Fava ha annunciato che sarà Giovanna Marano, presidente del comitato centrale della Fiom e già segretario generale in Sicilia del sindacato dei metalmeccanici della Cgil, il candidato alla Presidenza della Regione di Sel, Verdi, Federazione della sinistra e Italia dei Valori.

Ma come si è arrivati a quest’epilogo? Andiamo ai fatti. Mercoledì 26 settembre, il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri, parlando con i giornalisti alla Camera, conferma possibili problemi per la lista di Claudio Fava. A Palermo si parla di notizie infondate: la presentazione delle liste avverrà soltanto il giorno dopo, e cominciano a circolare voci di bufale. In serata invece arriva la “doccia fredda” per Fava. Con una nota il Viminale precisa che l'irregolarità riguarda non i termini di presentazione delle liste, ma il requisito della residenza per l'iscrizione nelle liste elettorali.

La legge siciliana prevede che un candidato alle elezioni regionali debba essere aver acquisito la residenza in un comune dell'isola al più tardi 45 giorni prima della data della consultazioni, in programma il prossimo 28 ottobre. Fava ha spostato la residenza nel Comune di Isnello il 18 settembre, mentre avrebbe dovuto farlo entro il 13 settembre. Il candidato di Sel ha parlato di “cavillo” burocratici con possibili teoremi complottistici: ma è sembrata a tutti una reazione esagerata forse dettata dalle fasi caotiche del momento.

Venerdì 28 settembre alle 16 scade il termine per la presentazione delle liste, così i partiti della coalizione, dopo una nottata e una mattina di riunioni-fiume hanno dovuto accelerare i tempi. Dopo aver ricevuto i rifiuti della Borsellino e di Giambrone, è spuntata, a sorpresa, Giovanna Marano.

«Ho deciso di accompagnare Giovanna Marano da candidato vicepresidente sottraendo la mia candidatura alla Presidenza al rischio di un già preannunciato rigetto e sulla base di una considerazione politica ispirata al massimo senso di responsabilità verso la coalizione e gli elettori siciliani. - ha affermato Claudio Fava in una nota - Il tentativo di estrometterci da questa sfida appellandosi a norme palesemente anticostituzionali e a presunti vizi di forma, non può ostacolare il progetto di “Libera Sicilia”».

I fatti lasciano il posto agli interrogativi. Cos’è successo? Chi inneggia al complotto parla di Golpe democratico ad opera di Monti con la complicità del Pd. Altri, più cauti, definiscono l'episodio dilettantismo politico. La domanda è lecita: nessuno dello staff di Fava sapeva della circolare ministeriale che indicava i termini di presentazione della residenza? Nelle ultime ore, le ipotesi sono state le più disparate.

Dura lex sed lex affermavano i latini: dura per la sinistra ma dolce per Crocetta; e i grillini che saranno i primi a trarne vantaggio. Il primo, recuperando qualche voto a “sinistra”; i secondi, intercettando tutti i delusi della vicenda Fava. Una cosa è certa: i sondaggi sono tutti da rifare.

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