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Il germe della parola e l'influenza della lettura

  • 27 novembre 2006

Emily Dickinson diceva: «Non esiste vascello che come un libro ci sa portare in terre lontane. Né corsiero come una pagina di scalpitante poesia. È un viaggio che anche il più povero può fare senza il tormento del pedaggio». Ed ecco con una frase tra le frasi cercare di fissare l'anima della manifestazione "Aria di Libri": iniziativa che ripropone, per il terzo anno consecutivo, un cartellone d'eventi in cui si sciorinano il gusto della lettura e della letteratura. L’iniziativa promossa dal Comune di Palermo e dalla Biblioteca Comunale sarà curata dall’Associazione Libr’Aria e dai suoi promotori Beatrice Monroy, Salvatore Savoia e Luigi Fabozzi.

La manifestazione, il cui varo è avvenuto tra le stanze di Villa Trabia, terminerà il 2 febbraio con la presentazione del libro "Se va via il Re di Lia Levi" presso la libreria Feltrinelli. Il culto della lettura sarà affidato ad alcune voci “note” (Monroy, Savoia, Fabozzi, Perriera, Pomar), in un ciclo di incontri, chiamato “I libri parlanti”, che leggeranno e racconteranno pagine della letteratura storica come il "Riccardo III" di Shakespeare o "Madame Bovary" di Flaubert, per saggiare e stillare il gusto della fruizione letteraria anche nell'ascoltatore più distratto.
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Interazioni e immagini profuse nella voce, al fine di conferire all'auditore e infine al lettore il potere di guadare “il mare ghiacciato che è dentro di noi”, come ripropone la citazione kafkiana che titola sulla locandina del programma (sul sito www.librariapalermo.it/allegati/Ariadilibri06.pdf). Un'ancora, un'ascia che cerca di serrare le ristrettezze della freneticità quotidiana colpevole di rendere sempre più povera la comunicazione e altresì la passione di leggere, che cerca di rinfondere l'attenzione alle pagine, come un germe che stillato nei polmoni spinga alla ricerca di aria e si spera di testi. Ma la novità inserita quest'anno è il concorso “Il libro più amato dai palermitani”, col quale si invita e stuzzica la capacità critica del lettore, che dovrà votare, motivando, il testo narrativo preferito.

La votazione – che potrà essere effettuata mediante delle apposite schede ritirabili presso alcune librerie palermitane, sul sito di Repubblica, nelle sedi dell’assessorato comunale alla Cultura, della Biblioteca Comunale di Palermo e da Libr’aria – avrà il suo compimento nella proclamazione del vincitore o vincitrice per la migliore motivazione di lettura e con l'interpretazione integrale del romanzo più votato, il 20 gennaio 2007 alle 11 presso la Biblioteca Comunale di Casa Professa. Un libro è un viaggio, è un percorso verso se stessi o verso altro, un passaggio immaginario capace di attraversare epoche e farle rivivere nell'epidermide di chi non si sottrae al potere della parola ai suoi graffi neri a volte silenziosi, altre volte chiassosi ma capaci di riempire spazi che spesso ignoriamo.

Per tale ragione occorre intervenire e muoversi all'interno di manifestazioni che Libr'aria, altre associazioni culturali, piccoli movimenti e singoli intenti ripropongono motivati dalla volontà di ritornare alla bellezza della lettura, ai suoi paesaggi indiscreti, alla capacità di parola che edifica e recupera cenacoli in cui potere confrontarsi e orientare le proprie conoscenze verso altro. Ricordando l'omografia della parola liber, che significa al tempo stesso "libro" e "libero", si possono ripercorrere le cadenze di questo incontro artistico, rinnovando l'invito a tutti i palermitani per rispolverare il “libro che c'è in ognuno di noi”. Augurandoci che si continuino a battezzare nuovi polmoni culturali nella nostra Palermo e la facciano figlia d'arte e officina feconda, e augurando ad ognuno di rintracciare la propria stanza, il proprio spazio in un tempo, in una città in cui il perbenismo intellettuale (o i palati sterili) a volte, come in questi giorni, immola cattedrali d'arte vedendole solo come rifiuti, abbattendole e abbattendo i diversificati pretesti della cultura e delle sue filiazioni.
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