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Il traffico a Palermo, la città più trafficata d'Italia

Nonostante gli autovelox, il numero di incidenti non diminuisce. Un sovrappasso è attivo, gli altri sono bloccati. Perché il progetto si è arenato?

  • 15 ottobre 2012

Palermo “capitale” del traffico. È notizia di qualche giorno fa: per reti stradali in confusione siamo al primo posto in Italia. Ma si sa, a Palermo, questa cosa non fa notizia, e tra autobus che non passano, reti metro insufficienti, piste ciclabili inesistenti, siamo placidamente rassegnati a vivere una città che non fa della mobilità il suo punto di forza. Per di più, è consueta e assorbita abitudine l'uso estremo di macchine e motocicli. Sarà anche questa che la rende la quarta in Europa davanti a vere metropoli e dietro solo a Istanbul, Varsavia e Marsiglia.

Durante lo scorso weekend, Carolina Enea, un vigile urbano di 46 anni, è stata investita da un’auto pirata in viale Regione, mentre stava posizionando l’autovelox all’altezza dello svincolo di Bonagia. La donna è ricoverata in stato di coma all’ospedale Civico di Palermo, le sue condizioni sono gravi ma i medici dicono che non è in pericolo di vita. La Procura ha aperto un’inchiesta sull’episodio per tentare di chiarire quanto accaduto. Chiarire quanto accaduto: accade che la percorribilità delle strade palermitane è tanto complicata quanto incline agli incidenti stradali.

Ce lo ricordiamo tutti: nel 2010 viale Regione Siciliana è stata eletta come strada più pericolosa d’Italia dato il gran numero di pedoni che a causa delle auto-pirata hanno rimesso la vita. Nonostante gli autovelox, il numero degli incidenti non diminuisce. Proprio a causa di tutti questi incidenti, il Comune aveva accelerato con il progetto dei sovrappassi pedonali lungo viale Regione. Solo un sovrappasso è attivo, gli altri cattedrali nel deserto. Perché il progetto si è arenato?

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