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Koenig, nuova direzione stabile al Massimo

  • 25 aprile 2005

Jan Latham-Koenig, pianista e direttore nato nel Regno Unito, dirigerà un programma tutto francese in occasione del suo insediamento nella qualità di direttore stabile del Teatro Massimo di Palermo. Sabato 30 aprile, infatti, Koenig accompagnerà il baritono Morten Frank Larsen (già a Palermo per la messa in scena della “Salome” di Strauss nel ruolo di Jokanaan) e il soprano Patrizia Biccirè, in un cartellone che prevede insieme la presenza di Satie, Duparc e Fauré, solo il primo da qui a alla chiusura stagionale nel prestigioso palcoscenico di piazza Verdi a Palermo. Dal 14 al 19 giugno, infatti, Koenig dirigerà due opere brevi ma molto importanti del ’900 europeo: “Il castello di Barbablù” di Béla Bartók e “Persée e Andromède” di Jacques Ibert.

Jan Latham Koenig è direttore molto richiesto in tutta Europa, soprattutto nel caso di esecuzioni operistiche. Ma la sua fama è legata già a un piccolo ensemble col quale il musicista si esibiva in un repertorio molto vario già dal 1976. Nel 1982 avviene la sua conversione definitiva alla carriera di direttore, inaugurata da un concerto alla Radio Scandinava, momento iniziale di una carriera tutta in ascesa, sottolineata dalle richiese delle maggiori realtà musicali. Nel 1988 il suo debutto col Macbeth di Verdi alla Wiener Staatsoper inaugura una collaborazione triennale col teatro austriaco, che pure Koenig riesce a conciliare con la fondazione, su invito del governo portoghese, dell’Orchestra del Porto, di cui rimane direttore musicale fino al 1992, e con serate in altre prestigiosissime sale mondiali. Dopo aver attraversato l’intero globo affascinando spettatori di ogni cultura, Koenig è stato Direttore musicale dell’Orquestre Philharmonique de Strasbourg e dell’Opéra National du Rhin dal 1997 al 2002; negli stessi anni ha avuto modo di farsi apprezzare anche in Inghilterra con una sua applaudita produzione dei “Dialogues des Carmèlites” di Francis Poulenc.

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Non è dunque nuovo alla musica francese, questo direttore che ci farà ascoltare brani un po’ al di fuori del repertorio più tradizionale. Di Erik Satie (1866-1925) abbiamo, in effetti, avuto spesso occasione di ascoltare le meravigliose “Gymnopédies” (di recente anche nel concerto del pianista che oggi è l’interprete di riferimento in assoluto: Jean Yves Thibaudet): Koenig ci farà ascoltare la I e la III, in versione orchestrale. Già più rari, dello stesso Satie, i due pezzi intitolati “Gnossiene” e “Jack in the Box”, mantengono la promessa di un autore scintillante di sbrigliato e sensibile dinamismo coloristico. Ancora meno frequenti, purtroppo, le musiche elegantissime di Henri Duparc (1848-1933): ascolteremo “L’invitation au Voyage”, poesia di Charles Baudelaire per canto e orchestra e “Phidylé”, trasposizione di P. de Brèville per canto e orchestra. Duparc, che era stato allievo di César Franck, riuscì con la sua produzione dallo squisito impianto melodico a influire su autori del calibro di Debussy e Fauré. E proprio di Gabriel Fauré (1845-1924) potremo ascoltare sabato 30 aprile, in chiusura di concerto, la meravigliosa, intensissima “Messa da Requiem” op. 48 per soprano, baritono, coro misto, organo e orchestra, misteriosamente rara, vista anche la sua relativa brevità (meno di quaranta minuti), nei cartelloni che non si occupino per lo più di musica sacra. La dimensione estatica e sublime del “Requiem” di Fauré, se anche non fosse accompagnata da un cartellone che per vari motivi desta molti altri interessi, basta da sola a giustificare una serata al Teatro Massimo per salutare il nostro nuovo direttore stabile, al quale auguriamo buon lavoro. Biglietti al botteghino del teatro Massimo (in piazza Verdi) da 18 a 6 euro. Informazioni al numero verde 800.655858 o al botteghino telefonando al numero 091.6053555; e-mail: biglietteria@teatromassimo.it.

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