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Metropolitan, la danza acrobatica dei Kataklò

  • 14 novembre 2005

Uno spettacolo “sospeso” a mezz’aria, così lo definisce la coreografa Giulia Staccioli, fondatrice e direttore artistico della compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre, nel quale dodici danzatori – atleti non scendono quasi mai a terra, saltando da un piano all’altro all’interno dei differenti spazi disegnati dalle strutture metalliche, entrando ed uscendo dalle parallele, muovendosi più da uccelli che da esseri umani. Stiamo parlando del lavoro di apertura della stagione teatrale del moderno spazio polifunzionale Metropolitan Movie Theater di Palermo (in viale Strasburgo 352), “Livingston - Oltre i limiti”, questo il titolo (progetto, drammaturgia e musiche originali di Andrea Pozzoli, coreografie di Giulia Staccioli), in scena il 17 e 18 novembre alle 21.15, della suddetta compagnia Kataklò, primo gruppo italiano di danza “atletica”, nel quale atleti di livello olimpionico, sotto la direzione coreografica della Staccioli, sono i protagonisti di una originale forma d’arte nella quale corpi aggraziati ed eleganti, modellati da anni di esercizio, con spettacolari evoluzioni ginniche assai suggestive, grazie alle originali coreografie, affascinano ed incantano lo spettatore. Il gruppo, fondato nel 1995 dalla coreografa, campionessa olimpionica di ginnastica ritmica e per alcuni anni componente dei Momix, insieme al marito Andrea Zorzi e ad un gruppo di ginnasti e atleti olimpionici, prende il nome dal greco kataklò che significa “io ballo piegandomi e contorcendomi”. I Kataklò debuttano nel 1996 con “Indiscipline”, un viaggio fantastico che attraverso diverse discipline sportive miscela poesia, sorpresa, suggestione e ironia.
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È un successo internazionale al quale seguiranno nel 1998 “Kataklopolis”, una reinvenzione del quotidiano in una città in movimento intrecciando sogno ed umorismo, e nel 2002 “Up – Energie Verticali”, lavoro nel quale suggestioni ed evocazioni eteree definiscono sempre meglio l’arte spettacolare del gruppo creata da danza e ginnastica. Questo ultimo lavoro della compagnia, “Livingston - Oltre i limiti”, è incentrato sul raggiungimento di un sogno, il volare, da sempre desiderio degli esseri umani: da Icaro, che con ali di penne e cera osò sfidare il sole, a Patrick de Gayardon, che nel '98 morì in uno dei suoi esperimenti di volo umano. E proprio a questo atleta estremo è dedicato lo spettacolo che trae lo spunto iniziale da "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach e si apre con un brano tratto da "Gli uccelli" di Aristofane (recitato dalla voce di Claudio Bisio), quasi a voler introdurre un’apparente dicotomia tra la natura umana e la stirpe degli uccelli, più vicina al cielo quantomeno per il fatto di abitarlo e percorrerlo in volo. Il protagonista è infatti un essere alato che vuole allontanarsi dallo stormo di origine per conquistare indipendenza e autonomia. Si unisce ad un nuovo più evoluto gruppo e arricchisce la sua esistenza di incontri forieri di nuovi stimoli. Lo spettacolo, il cui contenuto è una metafora del percorso di crescita di ogni uomo per il conseguimento della consapevolezza di sé, si chiude con una frase che risuona quale messaggio universale «Sono certo che non può esistere un orizzonte senza una conquista». Un’ultima nota su questi straordinari atleti - artisti: dal 2002 Giulia Staccioli e Andrea Zorzi fanno parte della commissione internazionale del “Toroc”, incaricata di tracciare le linee guida delle Olimpiadi della Cultura di Torino 2006. I biglietti costano 30 euro intero, 25 euro ridotto per titolari della Metropolitan Card, disponibili in prevendita da Ellepi dischi, in via Libertà 29/C (telefono 091.323084) oltre che al botteghino del Metropolitan (telefono 091.6887513). Per ulteriori informazioni consultare il sito www.teatrometropolitan.it.
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