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Palermo, nel turismo congressuale il futuro della Sicilia

Un possibile futuro del settore turistico siciliano sono gli eventi congressuali e merceologici che richiamano turismo d'affari di lusso. Palermo apre la nuova via

  • 2 settembre 2015

Il sole, il mare, i monumenti e l'ottimo cibo sono tutte attrazioni turistiche per i visitatori di tutto il mondo che amano la Sicilia soprattutto per la sua bellezza, il suo clima e la cultura.

La regione ha però anche altre prospettive di crescita e sviluppo turistico con la relativa ricaduta occupazionale, vale a dire una branca delle attività ricettive basata sul settore MICE (Meetings Incentives Conventions Exhibitions) che raccoglie tutti quegli eventi legati alle attività congressuali e affaristiche in generale che producono un ritorno in termini di visite.

Il potenziamento di questo settore dipende da molti fattori che vanno ben al di là dell'intervento singolo, perciò il Sicilia Convention Bureau collabora attivamente con le istituzioni locali per creare le precondizioni utili a liberare la regione dalla dipendenza dal solo turismo stagionale.

L'interesse dell'assessorato regionale al Turismo verso un nuovo ambito di sviluppo, che nel 2014 è aumentato del 61%, è dimostrato dall'evento itinerante"Sicily happy talk", una serie incontri tra operatori turistico-congressuali e istituzioni che attraversa la Sicilia in dieci tappe allo scopo di favorire una politica turistica che potenzi il ramo congressuale.

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Dall'analisi presentata da Vincenzo Tumminello, presidente del SCB,sebbene il trend turistico della provincia di Palermo sia in negativo da due anni, di contro il capoluogo stesso e la regione nel suo insieme hanno avuto un momento di crescita nel 2014. In particolare, la ripresa della città è dovuta in gran parte al turismo d'affari per il quale ci sono buoni margini di ulteriore sviluppo.

Il lavoro da fare però è molto. Un'indagine della Pacific World, agenzia di servizi logistici per il turismo MICE attiva in ottanta paesi, evidenzia i requisiti necessari affinché una meta diventi appetibile come location di un evento.

Prime fra tutti le esigenze di accessibilità sia in termini di libertà di ingresso nel paese senza visto, sia dal punto di vista strettamente logistico della qualità e quantità dei collegamenti aerei e via terra. E se il visto in Sicilia non è richiesto, ben altra situazione si prospetta per i trasporti, infatti frequenza e quantità dei voli nazionali e internazionali dovrebbero essere aumentate e riorganizzate; mentre treni e trasporto pubblico cittadino, pur essendo in via di ottimizzazione, di fatto non sono ancora funzionali.

Inoltre, la presenza di grandi catene alberghiere e di strutture di lusso a cinque stelle, che sono i luoghi priviligiati per l'organizzazione di eventi di questo tipo, costituiscono attrattive considerevoli per il turismo d'affari, ma, mentre a Taormina ci sono ben undici alberghi di altissima fascia, a Palermo ce ne sono solo due, lasciando ben poca scelta ai viaggiatori.

Tuttavia, se queste migliorie dipendono dall'azione congiunta di istituzioni e aziende locali e internazionali, altri interventi sono di più semplice e immediata attuazione.

Tra i requisiti individuati ci sono la possibilità di location particolari, come nel caso di Cinecittà a Roma, che coniughino aspetti funzionali e interesse socioculturale, oppure l'offerta di attività di intrattenimento e svago di lusso, che possono essere organizzate e pubblicizzate facilmente da privati, associazioni o aziende anche a prescindere dal sostegno istituzionale.

Ciò considerato, allora, in attesa dell'intervento degli enti pubblici, è auspicabile l'investimento privato in servizi di lusso, nella ricerca della cornice giusta e nel potenziamento e nella valorizzazione dei punti forti della città come il prestigio storico e monumentale e la presenza sul territorio di aziende di eccellenza.

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