TEATRO
“Passo a due”, semplicemente magia al Garibaldi
Un satiro dall’inquietante pingue silhouette, che biascica ed implora, saltella e mugugna, declama e bofonchia, evocando gelsomini e lune, zoppi e galline. Così Franco Scaldati si diverte sulla scena nel monologo “Sonno e sogni”, suo il testo e la regia (collaborazione artistica Matteo Bavera, assistente alla regia Marcello Adelfio, fonico Fabio Palma), prima parte dello spettacolo “Passo a due”, con Enzo Moscato, andato in scena al teatro Garibaldi di Palermo l’11 e il 12 luglio, secondo appuntamento della stagione estiva del magico spazio alla Kalsa (in via Castroflippo). Il poeta e attore palermitano incarna l’anima a tutto tondo della sua Palermo, amandone il disgusto, raccontandone, sempre con amore, la miseria degli ultimi in un mondo senza speranza. E ripercorrendo, entro i canoni del suo clichè attoriale, i fantasmi di tante sue creature (Binirittu, Aspanu, Lucio ...), ora con l’ausilio di una voce femminile (la giovane Egle Mazzamuto) dal nulla apparsa e dal vuoto assorbita, rievocando fra gli spazi in rovina del teatro le alte atmosfere del mai dimenticato “Pozzo dei pazzi”, giocando a rincorrere suoni, masticando gesti e parole, con un disgusto compiacente, in un intenso finale illusorio pieno di poesia nel dono di magici fogli con noncuranza porti al pubblico, si congeda da questo lasciando la scena ad un più mite e delicato evocatore di magiche presenze, il napoletano autore-attore Enzo Moscato.
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