TEATRO
Pirrotta e i Darianton al Nuovo Montervergini
I toni sono quelli della festa, non c’è che dire, e lo conferma l’atmosfera del suggestivo spazio Nuovo Montervergini di Palermo (piazza Montevergini), sempre viva ed animata dalle tante presenze che hanno affollato le serate (ma anche le notti all’Atelier) della rassegna "Palermo Teatro Festival", giunta ormai a più di metà del suo percorso. E vediamo allora quali sono i prossimi due appuntamenti, con i Darianton prima, e cioè Dario Ferrari e Antonella Lombardino, e con Vincenzo Pirrotta poi. Una ritualità aspra ed essenziale, alle radici del teatro, è quel che troviamo nello spettacolo dei Darianton, in scena il 9 e 10 novembre, dal titolo “Skatò - Tragedia in un atto e unica scena”, scritto, diretto e interpretato dai due attori (loro anche la produzione). Il testo qui ha la valenza di un rito nel quale si conferma un’ipotesi di lavoro che vede il teatro come luogo nel quale la comunità affronta i propri dubbi e il corpo dell’attore è l’unica scena possibile. In una sorta di nero poema epico animato da una miscela esplosiva di invenzioni vocali e temi narrativi, l’attore, con la propria scrittura del corpo, conduce verso un’altra dimensione umana nella quale, smuovendo ritmicamente il linguaggio, le parole si fanno carne. Skatò, parola greco – salentina che significa sterco, è quel che rappresenta la pièce, un libro le cui pagine esplorano quella quotidiana follia che tutti conoscono ma che nessuno dichiara, nella quale si consuma l’epopea del vigliacco che cede a compromessi, che danneggia sé stesso e l’umanità quando non riesce a misurarsi altrimenti con l’ingiusto marchingegno della società, atto a schiacciare i più savi esseri esistenti sulla terra. Dopo un giorno di pausa, ecco in scena, il 12 e 13 novembre, Vincenzo Pirrotta con “Malalunanuova”, uno spettacolo da lui ideato, scritto ed interpretato, in prima nazionale (con musiche di Emanuele Esposito eseguite in scena dallo stesso autore, alla chitarra acustica e armonica, insieme con Giovanni Parrinello, percussioni, Francesco Petti, chitarra elettrica, e Emanuele Figliola, fisarmonica, luci di Luciano Sessa, scenografie di Giuseppina Maurizi, una produzione dell’associazione Frontisterion).
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