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"Strong Cities Network": Palermo contro gli estremismi

Il capoluogo siciliano farà ufficialmente parte del gruppo di coordinamento del programma internazionale "Strong Cities Network", contro gli estremismi violenti

  • 5 ottobre 2015

Un network che mira a combattere gli estremismi violenti tramite la collaborazione fra paesi diversi, e cui di farà parte anche la città di Palermo. Il capoluogo siciliano è stato infatti selezionato come membro del gruppo di coordinamento del “Strong Cities Network”, un programma internazionale finalizzato al rafforzamento della coesione sociale ed allo sviluppo di programmi di prevenzione e risposta degli estremismi violenti.

Il lancio ufficiale del programma si è svolto presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, e vi ha preso parte anche il sindaco Leoluca Orlando, partecipando al “Leaders' Summit on Countering ISIL and Violent Extremism”, un incontro ospitato dalla Presidenza degli Stati Uniti in cui verranno esaminati i progressi compiuti nella lotta contro il terrorismo.

A seguire, il sindaco di Palermo ha presenziato ai lavori di apertura del programma, introdotti dall'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, il Principe di Giordania Zeid Ra'ad Al Hussein e dal Sindaco di New York Bill de Blasio.

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Il programma di lavoro è in via di definizione, ma la nomina di Palermo è significativa: l'esperienza palermitana e siciliana vuole simboleggiare un miglioramento nell'azione di contrasto dei fenomeni criminali.

Se è vero che molti fenomeni violenti e criminali hanno radici culturali che nascono dalla capacità di distorcere valori anche positivi, la Sicilia ne è esempio con le sue storie di mafia.

Si auspica che la partecipazione di Palermo allo "Strong Cities Network" possa dare vita a nuove politiche di apertura nell’ambito della mobilità sociale come strumento per contrastare la criminalità.

Proprio l’approvazione, avvenuta a marzo, di un documento come la “Carta di Palermo”, contenente proposte di riforma radicale delle politiche relative ai flussi migratori quali l’abolizione del permesso di soggiorno, avrebbe, secondo il sindaco Orlando, attirato l'attenzione dei leader globali sulla città siciliana.

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